Recentemente, alcune spiagge della Spagna sono state costrette a chiudere a causa dell'inaspettata comparsa di un'affascinante ma pericolosa creatura: il drago blu, scientificamente noto come Glaucus atlanticus. Questo piccolo mollusco, che non supera i 3 centimetri, è un nudibranco, una specie di lumaca di mare che solitamente vive nelle acque tropicali; la sua presenza nel Mediterraneo un evento molto raro. Il drago blu ha un aspetto sorprendente e quasi etereo, con una forma allungata e un corpo di un vibrante colore blu e argento che gli permette di mimetizzarsi perfettamente con la superficie dell'acqua. Possiede sei appendici simili a dita che si estendono dal suo corpo. Nonostante la sua bellezza, questo mollusco è estremamente pericoloso al tatto. La ragione della sua pericolosità risiede nella sua particolare dieta. Il drago blu si nutre di altre creature marine velenose, come la temibile caravella portoghese. Una volta catturata la preda, il drago non solo la divora, ma immagazzina le sue potenti cellule urticanti, chiamate nematocisti, all'interno delle proprie estremità. In questo modo, il drago blu concentra il veleno, rendendolo persino più potente di quello della sua preda. Il contatto con un drago blu può causare sintomi molto dolorosi simili a quelli di una puntura di caravella portoghese. I segni più comuni includono forte dolore, arrossamento, infiammazione della pelle, e in casi più gravi, nausea e vomito. Per questo motivo, le autorità locali in Spagna hanno deciso di chiudere le spiagge per proteggere i bagnanti, avvertendoli di non toccare in alcun modo questi molluschi, nemmeno se vengono trovate sulla sabbia. Sebbene le ragioni precise della loro presenza sulle coste spagnole non siano chiare, gli esperti suggeriscono che il cambiamento climatico possa essere un fattore scatenante. L'aumento delle temperature degli oceani potrebbe spingere questi animali ad allargare il loro habitat, portandoli in luoghi dove di solito non si trovano. La loro recente comparsa serve da promemoria della fragilità degli ecosistemi marini e delle imprevedibili conseguenze del riscaldamento globale.
