Nuove scoperte nella Grotta di Prado Vargas, nel nord della Spagna, suggeriscono che i Neanderthal coltivassero una curiosa attività: raccogliere oggetti strani e interessanti, come le conchiglie fossili. Tra i resti, datati tra 39.800 e 54.600 anni fa, è stato rinvenuto un gruppo di 15 fossili, raccolti lontano dalla costa e probabilmente trasportati semplicemente perché ritenuti belli, insomma, per il loro valore estetico. Secondo i ricercatori, questi oggetti, scelti per la loro forma o aspetto insoliti, potrebbero rappresentare una forma primitiva di collezionismo, simile a quella osservata nei bambini moderni che raccolgono sassolini colorati e conchiglie. La teoria si basa sul fatto che i fossili non presentano segni di lavorazione né hanno una utilità pratica evidente, ma sembrano essere stati apprezzati come oggetti simbolici o decorativi. Questo comportamento, associato alla capacità di attribuire valore non utilitaristico a determinati oggetti, getta nuova luce sulla complessità cognitiva e culturale dei Neanderthal. L'ipotesi che i bambini abbiano partecipato a questa attività è particolarmente interessante, suggerendo che la curiosità e il gioco fossero parte integrante delle loro vite, come lo sono per noi sapiens moderni.
Questi fossili si aggiungono alle crescenti prove di un comportamento simbolico e artistico nei Neanderthal, includendo pitture rupestri e pratiche funerarie. Tali scoperte dimostrano che i Neanderthal erano molto più sofisticati di quanto si pensasse un tempo, capaci di creatività e gusto estetico. Forse quei nostri cugini estinti non erano poi così diversi da noi.