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I sorprendenti ingegneri del neolitico

30 settembre 2024
3 min di lettura
30 settembre 2024
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Il Dolmen di Menga è una camera funeraria megalitica situata nel sud della Spagna, costruita circa 6.000 anni fa da agricoltori e pastori neolitici. La sua costruzione precede di circa 1.000 anni quella del più noto monumento megalitico del mondo: il cerchio di pietre di Stonehenge in Inghilterra. Uno studio recente dimostra che gli agricoltori e i pastori del Neolitico possedevano una notevole conoscenza della fisica, della geometria, della geologia e dei principi architettonici, e riuscirono ad applicare queste conoscenze con successo nella realizzazione di questa imponente struttura.

Il dolmen è costituito da una camera di forma rettangolare, lunga circa 28 metri, larga 6 metri e alta 3,5 metri. Per dare un'idea delle sue dimensioni, basti pensare che la pietra più grande utilizzata nella costruzione di Stonehenge pesa circa 30 tonnellate, mentre una delle pietre di copertura del Dolmen di Menga arriva a pesarne circa 150. I costruttori utilizzarono 32 enormi blocchi di pietra, trasportati da una cava distante circa un chilometro. La scelta dei materiali, come l'arenaria per il tetto, suggerisce una buona e sorprendente conoscenza delle proprietà geologiche delle rocce. La camera funeraria è formata da pareti, pilastri e un tetto in pietra, disposti secondo precisi principi architettonici. Le lastre verticali sono state inserite in profonde cavità scavate nella roccia, con un'inclinazione millimetrica ottenuta grazie all'uso di contrappesi e rampe. La precisione nella lavorazione e nell'assemblaggio delle pietre è stata confermata dalle scansioni laser, che hanno rivelato incastri perfetti e un'attenzione particolare alle dimensioni e agli angoli. La costruzione del Dolmen di Menga presentò numerose sfide, superate grazie alla conoscenza della fisica, della geometria e della geologia: un aspetto sorprendente dato che la struttura è stata eretta nel neolitico. Spostare blocchi di pietra di tali dimensioni e peso rappresentava un'impresa titanica. I ricercatori ipotizzano l'uso di binari di legno per ridurre l'attrito durante il trascinamento, una tecnica che richiedeva una progettazione accurata e una profonda comprensione dei principi fisici. Collocare le enormi lastre verticali nelle cavità e inclinarle con precisione millimetrica fu un'altra sfida complessa. L'uso di contrappesi, rampe e la scolpitura di incastri perfetti dimostrano una notevole abilità ingegneristica e una solida conoscenza geometrica. A differenza di Stonehenge, il Dolmen di Menga si trova in una zona sismica. La sua capacità di resistere ai terremoti per quasi 6.000 anni testimonia l'efficacia delle tecniche di costruzione e la profonda conoscenza dei materiali da parte dei suoi costruttori.

La costruzione del Dolmen di Menga fu un'impresa enorme che richiese ingegno, pianificazione meticolosa e un'approfondita conoscenza scientifica e tecnica.  I costruttori, pur non disponendo di strumenti moderni, riuscirono a superare queste sfide, realizzando un monumento che ancora oggi suscita meraviglia e ammirazione.