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Antartide: bilanci e climate change

18 ottobre 2023
2 min di lettura
18 ottobre 2023
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Per gli scienziati del clima alcuni comportamenti dei ghiacciai dell’Antartide non sono ancora del tutto chiari, come, per esempio, comprendere perché le variazioni dell’estensione della calotta marina non seguono l’andamento della crisi climatica (la perdita è pari allo 0,1% ogni decennio), le anomalie termiche estreme sono sempre più frequenti e il comportamento della parte orientale è molto differente da quella occidentale. Nonostante queste incognite, è appurato che il cambiamento climatico in Antartide ha avuto i suoi effetti: tra il 1997 e il 2021, infatti, il continente antartico ha registrato una perdita netta di 7.500 miliardi di tonnellate di ghiaccio.

Questi dati sono stati presentati da uno studio pubblicato su Science Advances in cui gli autori analizzano le variazioni del volume di ghiaccio delle 162 piattaforme glaciali del continente attraverso oltre 100.000 immagini satellitari. I ricercatori hanno rilevato che 71 piattaforme hanno perso massa, 29 sono in crescita e 62 non hanno cambiato la loro massa in maniera significativa.  Delle piattaforme che hanno perso massa, 68 registrano statisticamente un trend negativo significativo e, in particolare, per 48 di queste la perdita di ghiaccio rispetto alla loro massa iniziale è stata superiore al 30%.

Le perdite più significative sono state registrate sulla piattaforma di ghiaccio Getz, che ha perso 1.900 miliardi di tonnellate di ghiaccio in un quarto di secolo. Solo il 5% di questo è dovuto al distacco di iceberg, il resto dipende dallo scioglimento alla base della piattaforma di ghiaccio innescato da acque più calde. Nel corso di 25 anni, gli scienziati hanno calcolato che quasi 67mila tonnellate di ghiaccio sono fuse nell’oceano, controbilanciate da 59mila di tonnellate di ghiaccio che si è consolidato. Se la perdita fosse dovuta esclusivamente a variazioni naturali, sottolineano gli autori, si dovrebbe vedere un calo, anche netto, seguito da una lenta ripresa dei volumi. Invece, metà dei ghiacciai in perdita non mostra alcun segno di nuovi accumuli, nemmeno temporanei.