Il futuro della mobilità elettrica potrebbe essere alimentato non più solo dal costoso e a volte controverso litio, ma da un elemento molto più comune: il sodio, abbondante nell'acqua di mare. Il cloruro di sodio (NaCl) è il comune sale da cucina che si ricava dall’acqua di mare. La Cina si sta posizionando come pioniere in questa rivoluzione, con una spinta significativa verso le batterie agli ioni di sodio, in particolare nel vasto e dinamico mercato degli scooter elettrici. Questa innovazione prometterebbe di ridefinire non solo il panorama dei trasporti personali, ma anche l'intero ecosistema dello stoccaggio energetico. Per decenni, il litio è stato il re incontrastato delle batterie ricaricabili, alimentando di tutto, dagli smartphone alle auto elettriche. Tuttavia, la sua estrazione ha un impatto ambientale importante e la sua distribuzione geografica è limitata. Ci sono poche aree sul pianeta dove il Litio è abbondante e conveniente da estrarre. L'idea di utilizzare il sodio, un "cugino" chimico del litio, non è nuova, ma solo recentemente è diventata una realtà economicamente e tecnologicamente fattibile. Le batterie agli ioni di sodio, pur avendo una densità energetica leggermente inferiore rispetto alle loro controparti al litio, trovano un terreno fertile nel mercato dei veicoli a due ruote. Scooter e motociclette elettriche, che tipicamente percorrono distanze più brevi e hanno requisiti di potenza inferiori rispetto alle auto, sono il banco di prova ideale. La Cina, con il suo gigantesco mercato di veicoli a due ruote, sta sfruttando questa nicchia per avviare una produzione di massa. Alcune aziende leader nel settore sono in prima linea in questa transizione. Hanno già lanciato sul mercato scooter elettrici alimentati con batterie agli ioni di sodio e stanno attivamente sviluppando le infrastrutture di ricarica e di scambio batteria necessarie. Immaginate una città dove, invece di attendere la ricarica, si possa semplicemente scambiare una batteria scarica con una completamente carica in pochi secondi. L'attrattiva delle batterie agli ioni di sodio non si limita al fatto che il sodio è più abbondante e quindi potenzialmente meno costoso. Ci sono altri vantaggi significativi. L'estrazione del sodio è molto meno problematica di quella del sodio e i materiali necessari sono ampiamente disponibili. A lungo termine, la semplicità dell'approvvigionamento e la minore complessità dei processi produttivi potrebbero portare a batterie sempre più economiche. A differenza delle batterie al litio, che possono soffrire di una riduzione delle prestazioni con il freddo intenso, quelle al sodio mostrano una migliore efficienza in condizioni di bassa temperatura. E poi dallo smaltimento di otterrebbe solo del normale sale. L'applicazione delle batterie agli ioni di sodio non si ferma alla mobilità. Esse stanno trovando un ruolo cruciale anche nelle stazioni di accumulo di energia su larga scala (grid-scale energy storage). Con l'espansione delle fonti di energia rinnovabile, come l'eolico e il solare, la necessità di sistemi di accumulo efficienti per bilanciare la variabilità della produzione energetica è diventata impellente. Le batterie al sale possono fornire una soluzione efficace e a basso costo per immagazzinare l'energia in eccesso e rilasciarla quando la domanda è alta o le fonti rinnovabili non producono, contribuendo così alla stabilità delle reti elettriche del futuro. Anche in questo campo, la Cina si sta affermando come leader globale e la spinta di questo grande paese verso lo sviluppo delle batterie agli ioni di sodio, iniziata dagli scooter, potrebbe rappresentare un passo significativo verso un futuro energetico più sostenibile, resiliente e accessibile, dove il sale comune potrebbe giocare un ruolo da protagonista nella nostra transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio.
