Nel 1925 Charlie Chaplin dedicò uno dei suoi più famosi film alla “febbre dell’oro”, un fenomeno che nel XIX secolo portò migliaia di persone a migrare, perlopiù verso gli Stati Uniti, per andare a cercare fortuna in miniera, abbandonando la monotonia del lavoro nelle nuove fabbriche della Rivoluzione Industriale. Ma se il regista britannico, famoso per i suoi baffetti e la sua bombetta oggi fosse qui, sceglierebbe ancora l’oro come elemento protagonista del suo film? Fino a qualche tempo fa l’immaginario collettivo voleva che il nuovo oro (nero) fosse principalmente il petrolio. E adesso? Oggi il petrolio si contende il titolo di “oro contemporaneo” con diversi avversari, e uno di quelli con cui più deve fare i conti è certamente il litio, noto anche come “oro bianco”.