Il Renewable Energy Policy Network for the 21st Century (Ren21) pubblica periodicamente dati e statistiche sul mercato, l’industria, gli investimenti e le politiche riguardanti le fonti rinnovabili nel mondo. Questi dati sono illustrati e analizzati nel “Renewables 2024 Global Status Report” (https://www.ren21.net/gsr-2024/), giunto quest’anno alla diciannovesima edizione. L’uscita del rapporto ci permette quindi di tracciare un quadro sulla situazione attuale delle fonti rinnovabili nel mondo, un settore in continuo sviluppo e cambiamento.
Analizzando i dati del Rapporto relativi al 2023, si scopre che l'energia rinnovabile a livello globale è sulla strada della ripresa e della crescita, pur continuando ad esserci disparità tra tecnologie e regioni del mondo. La crisi energetica dell'anno precedente ha continuato ad attenuarsi e si è assistito a un notevole incremento del solare fotovoltaico, seguito dall’eolico, e a un aumento significativo degli investimenti energetici. La capacità installata globale è aumentata di circa il 36% nel 2023, raggiungendo circa 473 gigawatt (GW), un nuovo record per il 22° anno consecutivo. In particolare, il solare fotovoltaico ha guidato l'aumento della capacità globale e ha rappresentato i tre quarti di tutte le nuove installazioni. Il 98% delle nuove installazioni nel 2023 è derivato dal solare fotovoltaico e dall’eolico.
Gli Stati Uniti hanno visto crescere significativamente solo il solare fotovoltaico, con la capacità installata totale in aumento di oltre il 50% rispetto all’anno precedente, raggiungendo quasi 33 GW, mentre l’energia eolica ha registrato l’incremento più basso degli ultimi dieci anni. Nell'Unione Europea (UE), l’aumento della capacità fotovoltaica è passato da 41 GW installati nel 2022 a 56 GW nel 2023 e l’energia dal vento ha aggiunto 17 GW al parco eolico europeo nel 2023, in leggero aumento rispetto al 2022. La Cina ha continuato a dominare il settore delle energie rinnovabili, installando nel 2023 una quantità di GW pari al totale delle installazioni solari fotovoltaiche globali del 2022. La Cina ha inoltre investito in circa 30 GW di energia eolica offshore, pari a circa la metà della capacità globale. Questi sviluppi nelle rinnovabili sono stati controbilanciati dal forte aumento del consumo di energia cinese; nel 2023, a fianco alla crescita delle energie rinnovabili, il paese ha investito in 114 GW di energia a carbone, in aumento del 10% rispetto al 2022.
Per quanto riguarda il solare, nel decennio tra il 2013 e il 2023, la produzione è aumentata di 10 volte a livello globale, spinta dalla crescente domanda di energia pulita e da politiche industriali che hanno consentito economie di scala e stimolato la domanda. Gli impianti a energia solare non sono distribuiti uniformemente nel mondo; infatti, il 90% della capacità globale è distribuita in soli cinque paesi: la Cina è in testa con circa l'80% della capacità produttiva complessiva di energia solare fotovoltaica, seguita da Vietnam, India, Malesia e Tailandia.
Successi rinnovabili
L'evoluzione delle energie rinnovabili negli ultimi anni ha superato tutte le aspettative, infatti, la capacità globale installata e la produzione di energia sono aumentate notevolmente e si è osservata sin dai primi anni del 2000 una tendenza all'aumento degli investimenti e delle politiche a favore delle energie rinnovabili. Le crisi energetiche ed economiche degli ultimi anni e la crescente attenzione e impegno nella mitigazione dei cambiamenti climatici sono state il motore che ha mosso questo rapido sviluppo, superando tutte le previsioni di crescita. Inoltre, alcuni Paesi pionieri nel settore delle rinnovabili, quali Germania, Danimarca, Spagna e Stati Uniti, hanno posto le basi per i primi progressi tecnologici, dando il via a una crescita esponenziale del mercato delle fonti rinnovabili.
I progressi della tecnologia e il rapido sviluppo delle energie rinnovabili, soprattutto nel settore dell'energia elettrica, hanno ampiamente dimostrato il loro potenziale. Oggi, le tecnologie rinnovabili sono viste non solo come strumenti per migliorare la sicurezza energetica e per la mitigazione e l'adattamento al cambiamento climatico, ma sono anche sempre più riconosciute come investimento in grado di fornire vantaggi economici diretti e indiretti, riducendo ad esempio la dipendenza dall’importazione delle fonti fossili tradizionali. Contribuiscono inoltre al miglioramento della qualità dell’aria a livello locale, favoriscono l’accesso all’energia nelle zone rurali e contribuiscono alla creazione di nuovi posti di lavoro.
Il settore in cui è stata registrata la maggiore crescita è stato quello della generazione elettrica.
E per il futuro?
L'energia rinnovabile è un fattore chiave della crescita sociale, politica ed economica, poiché fornisce importanti benefici, come un maggiore accesso all’energia, un miglioramento della salute, la parità sociale, la creazione di posti di lavoro. Le rinnovabili, inoltre, permettono di aumentare la sicurezza energetica nei paesi con poca o nessuna offerta interna di combustibili fossili, riducendo la dipendenza dalle importazioni delle tradizionali fonti di energia. Infine, contribuiscono a contenere le emissioni di gas a effetto serra prodotte dal settore energetico.
A fronte di quanto detto e al fine di raggiungere l'obiettivo di raddoppiare la quota di energia rinnovabile entro il 2030 come stabilito dal programma “Sustainable Energy for all” (http://www.se4all.org/ ) promosso dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, è necessario almeno triplicare tutte le forme delle moderne fonti rinnovabili. Ancora più importante, bisogna cambiare l'approccio business-as-usual per la fornitura di energia e garantire che le questioni inerenti la domanda e l’offerta di energia siano affrontati contemporaneamente.
Alla Conferenza ONU sul Clima del 2023 a Dubai, Emirati Arabi Uniti (COP 28), l'esito per il settore delle energie rinnovabili è stato complesso. In particolare, le energie rinnovabili e l'efficienza energetica sono state menzionate nel testo finale della conferenza, in linea con gli sforzi globali per raggiungere obiettivi sostenibili in termini di clima, energia ed economia. Per la prima volta, i paesi hanno concordato sulla necessità di "passare dai combustibili fossili alle energie rinnovabili". In un impegno chiave della COP 28, 130 paesi si sono impegnati a triplicare la capacità mondiale di energia rinnovabile e a raddoppiare il tasso annuale di miglioramenti dell'efficienza energetica entro il 2030, nel tentativo di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali entro la fine del secolo. I firmatari rappresentavano collettivamente il 40% delle emissioni globali di CO2 derivanti dalla combustione di combustibili fossili, il 37% delle emissioni derivanti dalla domanda globale di energia e il 56% del PIL globale. Tuttavia, Cina e India, due dei maggiori emettitori di gas serra, non erano tra i partecipanti all'impegno.
Se da un lato le preoccupazioni sulla sicurezza energetica hanno accelerato la transizione verso le energie rinnovabili e l'efficienza energetica in alcuni paesi, dall’altro rimangono molte nazioni che continuano a investire nei combustibili fossili, compreso il carbone, come garanzia per l'approvvigionamento energetico. Molti paesi in via di sviluppo, inoltre, hanno dato priorità alla crescita economica a breve termine rispetto alla transizione energetica a lungo termine. Questa tendenza ha contribuito a mettere alla prova lo sviluppo del settore delle rinnovabili, nonostante i progressi tecnologici e la crescente consapevolezza delle preoccupazioni ambientali. I progressi nell'implementazione, nelle politiche e negli investimenti in energie rinnovabili in tutto il mondo rimangono distribuiti geograficamente in modo non uniforme, e questa disparità evidenzia il problema persistente della disuguaglianza energetica. Infine, il rifornimento di minerali critici, come il litio e il cobalto, è limitato ai pochi paesi che estraggono queste risorse, ponendo un rischio per le future implementazioni di energia rinnovabile.