La plastica in ambiente non si decompone perché non esistono organismi in grado di digerirla ma si sbriciola in frammenti sempre più sottili a causa dei raggi del sole e dell’abrasione determinata da vento, onde e contatto con sabbia e roccia. Questi agenti trasformano la plastica in microplastiche, frammenti di dimensioni inferiori a 5 millimetri, che si diffondono nell’ambiente e, addirittura, possono essere ingerite e inalate risalendo la catena alimentare fino a noi; microplastica è stata rinvenuta in diversi tessuti nel corpo umano. Una ricerca recente ha trovato microplastiche tra il vapore delle nuvole dove, probabilmente, è potenzialmente in grado di influenzare il clima e le precipitazioni. Le nuvole si formano quando il vapore acqueo nell'atmosfera si condensa su particelle sospese, come polvere, polline o batteri. Questi corpuscoli sono detti nuclei di condensazione e sono fondamentali nella formazione delle precipitazioni atmosferiche, non solo della pioggia ma anche della grandine e della neve. Anche il sale marino, sollevato in atmosfera dalla la brezza che lo strappa alla spuma delle onde, funge da nucleo di condensazione. Le microplastiche, essendo presenti nell'aria a causa della loro leggerezza, possono agire come nuclei di condensazione e facilitare la formazione di goccioline d’acqua o piccoli cristalli di ghiaccio che possono innescare piogge, nevicate o grandinate. Le nuvole giocano un ruolo importante nel bilancio energetico della Terra, riflettendo la luce solare e assorbendo la radiazione terrestre, quindi la formazione di nuvole, anche indotta dalle microplastiche, potrebbe cambiare il clima di vaste aree del Pianeta. Lo studio ha analizzato quattro tipi di plastica presenti nell'atmosfera: polietilene a bassa densità, polipropilene, cloruro di polivinile e polietilentereftalato: si tratta di quattro tra i tipi di plastica maggiormente utilizzati per realizzare oggetti di uso quotidiano, come bottiglie, flaconi, parti di automobili e oggetti per la casa. Per comprendere appieno l'impatto delle microplastiche sulle nuvole e sul clima, è necessario determinare quante microplastiche siano presenti alle altitudini in cui si formano le nuvole. È anche importante confrontare la concentrazione di microplastiche con quella di altre particelle che possono fungere da nuclei di condensazione, come polvere minerale e particelle biologiche. Ulteriori studi dovrebbero includere l'analisi di plastiche con additivi, come i coloranti, e di particelle di plastica ancora più piccole.