Estate, è tempo di viaggi, anche in aereo e anche lunghi. Uno degli incubi di chi vola è incontrare una turbolenza, cioè movimenti dell’aria che fanno sobbalzare l’aereo e il cuore delle persone che non amano volare. Ci sono tre cause principali di turbolenza durante i voli: terreni, temporali e correnti d'aria. Formazioni geologiche come le catene montuose possono disturbare il flusso d'aria, causando turbolenze. Anche i temporali possono causare turbolenze, sia nelle immediate vicinanze sia a decine di chilometri di distanza. Infine, le correnti a getto, nastri di vento veloce che circondano il globo ad alta quota, possono diventare turbolente in determinate condizioni. Da qualche tempo a queste cause tradizionali si è aggiunto il cambiamento climatico.
Il cambiamento climatico amplifica tutti e tre i fattori che scatenano una turbolenza. Il riscaldamento globale sta causando cambiamenti nell'atmosfera superiore che provoca un movimento dell'aria più intenso sopra le montagne. Anche le turbolenze vicino alle nuvole, innescate dai temporali, sempre più frequenti, peggiorano con il riscaldamento. La maggior parte degli studi ha preso in esame le turbolenze in aria limpida, cioè senza nuvole, associate alle correnti a getto che stanno diventando sempre più veloci e imprevedibili. Per evitarle, le rotte di volo potrebbero dover essere modificate, con conseguenti voli più lunghi e un maggiore consumo di carburante. Anche con l'aumento del rischio di turbolenza, gli aeroplani rimangono il mezzo di trasporto più sicuro. Gli aerei sono progettati per resistere alle scosse d’aria e la vera minaccia è rappresentata da ciò che può accadere all'interno della cabina durante una turbolenza estrema. Indossare sempre la cintura di sicurezza è il modo migliore per rimanere al sicuro durante un volo.