Ai-Da è una ragazza robot, un’umanoide definita come il "primo artista robot ultra realistico al mondo". Ai-Da è stata creata da Aidan Meller, un mercante d'arte e direttore di galleria, e costruita da Engineered Arts, l'azienda britannica di robotica responsabile anche di Ameca, uno dei robot umanoidi più avanzati. La sua intelligenza artificiale è stata sviluppata da studenti di dottorato e professori delle università di Oxford e Birmingham. Ai-Da è notevole non solo per le sue capacità artistiche, ma anche perché solleva interrogativi sulla natura della creatività e sul ruolo dell'intelligenza artificiale nell'arte. Il suo nome è un omaggio ad Ada Lovelace Byron, figlia del poeta Lord Byron e considerata la prima programmatrice di computer della storia: Ada Lovelace nacque, infatti, nel 1815 e, giovanissima, diede un contributo fondamentale alle scienze dell’informazione. Lovelace comprese il potenziale dei computer oltre il semplice calcolo, immaginando la loro applicazione in musica, arte e altri campi.
Ai-Da, però, dell’aspetto di una ragazza ha solo il volto fatto di gomma e i capelli a caschetto: indossa una salopette di jeans dalla quale spuntano braccia robotiche piene di cavi e lucine. Il processo creativo di Ai-Da è un'intricata collaborazione tra intelligenza artificiale e intervento umano. Analizza il soggetto da ritrarre usando l'intelligenza artificiale e poi elabora la sua interpretazione artistica. Il team umano discute con Ai-Da le sue intenzioni artistiche, inclusi stile, colore, contenuto, tono e consistenza. Ai-Da usa le telecamere nei suoi occhi per esaminare l'immagine di riferimento e, con l'aiuto di algoritmi di disegno e pittura AI, crea schizzi preliminari usando il suo braccio robotico. Successivamente, Ai-Da applica fisicamente colori acrilici e ad olio su una tela, impiegando da sei a otto ore per completare ogni dipinto. Per il ritratto di Alan Turing, il famosissimo matematico e informatico inglese, Ai-Da ha realizzato 15 ritratti individuali, di cui tre sono stati selezionati per la composizione finale. Queste immagini sono state scansionate e assemblate digitalmente, e l'immagine risultante è stata stampata su una grande tela con l’aiuto di una stampante 3D. Sebbene Ai-Da controlli gran parte del processo, gli assistenti di studio aggiungono texture alla tela stampata in 3D perché il braccio robotico di Ai-Da è limitato alle tele di dimensioni A3, il doppio di un normale foglio. Ai-Da poi aggiunge segni e trama alla tela finale, decidendo il posizionamento e il colore in base alle sue preferenze espresse durante le discussioni con il team umano. Nel 2023, Ai-Da ha raggiunto un traguardo significativo vendendo il suo ritratto di Alan Turing, intitolato "A.I. God", per oltre 1 milione di dollari in un'asta di Sotheby's a New York. Il dipinto, inizialmente stimato tra 120.000 e 180.000 dollari, è stato acquistato da un acquirente anonimo per la straordinaria cifra di 1,3 milioni di dollari. La vendita del dipinto di Ai-Da segna un momento cruciale nella storia dell'arte, in quanto è la prima opera d'arte di un robot umanoide ad essere venduta in un'asta. Questo evento solleva interrogativi sul futuro dell'arte e sul ruolo dell'intelligenza artificiale nella sua creazione.