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Pubblicato il primo Global Plastics Outlook

25 febbraio 2022
3 min di lettura
25 febbraio 2022
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A pochi giorni dalla conferenza Onu che potrebbe avviare dei negoziati su un trattato internazionale per ridurre i rifiuti di plastica, l’Ocse ha presentato il primo Global Plastics Outlook, un report che presenta un quadro preciso sul problema dei rifiuti. Ciò che emerge è che, mentre l’aumento della popolazione e dei redditi guida un aumento inarrestabile della quantità di plastica utilizzata e gettata via, le politiche per frenare la sua dispersione nell’ambiente non reggono il passo.

Secondo il report, inoltre, il mondo sta producendo il doppio dei rifiuti di plastica rispetto a due decenni fa e quasi la metà di questi rifiuti è generata nei Paesi dell’Ocse. La produzione annuale di rifiuti plastici pro capite varia da 221 kg negli Stati Uniti a 114 kg nei paesi europei Ocse, mentre è pari a 69 kg, in media, per Giappone e Corea. La maggior parte dell’inquinamento da plastica deriva da una raccolta e uno smaltimento inadeguati. Dei rifiuti prodotti, infatti, solo il 9% è stato riciclato, mentre il 19% è stato incenerito e circa il 50% è finito in discariche controllate. Il restante 22% è stato abbandonato in discariche non controllate, bruciato in roghi incontrollati o gettato nell’ambiente. Il rapporto dà una stima del volume disperso nell’ambiente. Nel 2019, sarebbero circa 6,1 milioni le tonnellate di rifiuti plastici abbandonati in ambienti acquatici, di cui 1,7 milioni di tonnellate ha raggiunto gli oceani. “Ora si stima che ci siano 30 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica nei mari e negli oceani, e altri 109 milioni di tonnellate si sono accumulati nei fiumi”, scrivono gli autori.

Il rapporto rileva che la crisi Covid-19 ha portato a una diminuzione del 2,2% dell’uso della plastica nel 2020 a causa del rallentamento dell’attività economica, ma che vi è stato un incremento nella produzione di imballaggi alimentari da asporto e di attrezzature mediche in plastica, come le mascherine. Con la ripresa dell’attività economica nel 2021, anche il consumo di plastica è ritornato ad aumentare.

Divieti e tasse sulla plastica monouso esistono in più di 120 Paesi, ma questo non è ancora sufficiente a ridurre in modo significativo l’inquinamento complessivo. Secondo il rapporto, la maggior parte delle normative sono limitate a oggetti come i sacchetti di plastica, che costituiscono solo una piccola quota dei rifiuti di plastica, e sono più efficaci nel ridurre i rifiuti che frenare il consumo di plastica. Le tasse sulle discariche e sull’incenerimento, che incentivano il riciclaggio, sono applicate solo in una minoranza di Paesi. Gli autori indicano che è necessario un maggiore utilizzo di strumenti quali i regimi di responsabilità estesa del produttore per imballaggi e beni durevoli, le tasse sulle discariche, i sistemi di rimborso dei depositi e la tariffa puntuale. Inoltre, la cooperazione internazionale sulla riduzione dell’inquinamento da plastica dovrebbe includere il sostegno ai Paesi a basso reddito nello sviluppo di migliori infrastrutture di gestione dei rifiuti per ridurre le perdite di plastica.