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Entro il 2040 l’idrogeno viaggerà in tutta Europa

21 luglio 2020
1 min di lettura
21 luglio 2020
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L’iniziativa un “Po d’Amare”, un progetto sperimentale di prevenzione di rifiuti fluviali e marini nel più grande fiume d’Italia, ha registrato ottimi risultati nella città di Torino. Durante il periodo di sperimentazione, svoltosi tra settembre 2019 e gennaio 2020, nel fiume torinese sono stati raccolti solo 63 chili di rifiuti. Un quantitativo di rifiuti così esiguo nel periodo considerato dimostra che, laddove il ciclo dei rifiuti viene gestito rispettando la normativa e i criteri di sostenibilità ambientale ed economia circolare, i risultati sono evidenti. Dei 63 kg di rifiuti ripescati nelle acque del Po, il 60% sono imballaggi in plastica di varia tipologia, dalle bottiglie in PET ai flaconi in PE, dal polistirolo espanso alle vaschette. Il restante 40% invece è materiale di vario genere tra cui tessuti, alluminio, acciaio e vetro.

I rifiuti sono stati intercettati grazie a barriere galleggianti affinché non arrivassero al mare, salvaguardando così risorse naturali quali fiumi, mari e spiagge. La stessa tecnica era già stata impiegata lungo il Po una prima volta in provincia di Ferrara, ma mai in un contesto urbano come quello di Torino.