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Pubblicato il Global Biodiversity Outlook

18 settembre 2020
3 min di lettura
18 settembre 2020
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E’ stata pubblicata in questi giorni la quinta edizione del Global Biodiversity Outlook (GBO), il report redatto dalla Convenzione sulla diversità biologica delle Nazioni Unite, che riassume i dati più recenti sullo stato della biodiversità e trae conclusioni rilevanti per l’attuazione della Convenzione.

Lo studio di quest’anno è considerato particolarmente significativo, perché funge da ‘pagella finale’ per gli Aichi Biodiversity Targets, una serie di 20 obiettivi stabiliti nel 2010, all’inizio del Decennio delle Nazioni Unite sulla biodiversità. La maggior parte di questi target dovevano essere entro la fine di quest’anno. Tuttavia, nessuno dei venti può considerarsi completato e solo sei si ritengono parzialmente raggiunti. Nonostante questo evidente fallimento sia motivo di preoccupazione, gli autori dell’Outlook si premurano di sottolineare che praticamente tutti i Paesi stanno ora adottando misure per proteggere la biodiversità.

Nel rapporto sono contenute alcune raccomandazioni, o ‘transizioni’, che delineano un percorso per abbandonare il “business as usual” e invertire la perdita di biodiversità.

  • La transizione terrestre e forestale: mantenere intatti gli ecosistemi, ripristinare quelli degradati, utilizzare la pianificazione dell’uso del suolo.
  • La transizione verso un’agricoltura sostenibile: riprogettare i sistemi di coltivazione utilizzando approcci agroecologici o innovativi per aumentare la produttività riducendo al minimo gli effetti negativi sulla biodiversità.
  • La transizione verso sistemi alimentari sostenibili: promuovere diete sostenibili e sane che enfatizzino una diversità di alimenti, principalmente di origine vegetale, e un consumo più moderato di carne e pesce, nonché una notevole riduzione dei rifiuti nella catena alimentare e nel consumo.
  • La transizione verso oceani sostenibili: proteggere e ripristinare gli ecosistemi marini e costieri, ricostruire la pesca e gestire l’acquacoltura e altri sistemi di sfruttamento degli oceani garantendo la sostenibilità.
  • La transizione di città e infrastrutture: distribuire una “infrastruttura verde” e dare un posto alla natura nell’ambiente costruito, al fine di migliorare la salute e la qualità della vita dei cittadini, riducendo l’impronta ambientale dei centri urbani.
  • La transizione verso un uso sostenibile dell’acqua dolce: adottare un approccio integrato che garantisca il flusso essenziale dei fiumi per la natura e le popolazioni, migliorando la qualità dell’acqua, proteggendo gli habitat critici, controllando le specie esotiche specie invasive e proteggere la connettività degli ecosistemi.
  • La transizione verso un’azione per il clima sostenibile: adottare soluzioni basate sulla natura eliminando rapidamente l’uso di combustibili fossili per ridurre l’entità degli effetti del cambiamento climatico