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Sano come un ratto (nudo)

27 gennaio 2023
4 min di lettura
27 gennaio 2023
4 min di lettura

Non è bello, anzi a qualcuno potrebbe sembrare una salsiccia coi dentoni, si chiama Heterocephalus glaber, ovvero eterocefalo nudo o ratto talpa glabro.

I ratti talpa sono piccoli, lunghi fino a 15 centimetri compresa la coda e quasi completamente privi di peli, tranne qualche raro e ispido pelucco che spunta da una pelle grigiastra e grinzosa e ai baffi. Dalla bocca enorme sporgono lunghi incisivi da coniglio. Sulla testa pelata ci sono piccole orecchie che sembrano semplici pieghe della pelle. L’eterocefalo ha occhi minuscoli che quasi non si vedono e che quasi non vedono. E quasi non servono perché il roditore trascorre la vita intera al buio scavando gallerie che partono da una grande camera centrale e si diramano nel sottosuolo per decine di metri: una grande città sotterranea. I ratti talpa vivono in colonie che contano fino a un centinaio di individui, tutti sudditi di una regina.

L’organizzazione sociale degli eterocefali è solo la prima di una serie di caratteristiche singolari e sorprendenti. Le talpe nude sono gli unici mammiferi che, come le api o le formiche, vivono in colonie governate da una sola femmina, l’unica che sia accoppia e si riproduce con pochi maschi scelti. Tutte le altre talpe, femmine e maschi, proprio come le formiche operaie, svolgono i lavori necessari per la difesa e il mantenimento della colonia: lo scavo delle gallerie, la cura dei cuccioli, che son tutti fratelli e sorelle, le pulizie e la ricerca del cibo, cioè radici, bulbi e tuberi.

Un’altra singolarità sta nel fatto che gli eterocefali sono i soli mammiferi eterotermi, cioè a sangue freddo, come i rettili. Riescono a vivere senza scaldarsi alla luce del sole, come fanno le lucertole, perché nel sottosuolo del deserto fa caldo, molto caldo, fino a 30 gradi centigradi, umidi e con scarso ossigeno. Il ratto talpa vive e prospera in condizioni che sarebbero letali per qualsiasi altro mammifero. Ma come fa?

E qui si rivela l’aspetto più incredibile dell’eterocefalo: è un animale con un fisico eccezionale.

Primo, è longevo. Mentre qualsiasi altro “normale” ratto vive al massimo un paio di anni, un ratto talpa arriva e a volte supera i 30 anni. Di certo la vita sotterranea è dura ma facilità: non ci sono molti predatori e nemmeno freddo e pioggia e condizioni avverse. In natura la prima causa di morte tra i ratti talpa sono i serpenti, gli unici predatori che riescono a entrare nelle gallerie. In cattività, invece, non muoiono mai né per vecchiaia, né per malattia ma solo per aggressioni reciproche.

Né per vecchiaia, né per malattia, sembra impossibile invece è così. Ricerche su colonie allevate in cattività hanno rivelato che questi animali non conoscono alcune tra le malattie croniche che colpiscono altri mammiferi, umani compresi, come il diabete. Non presentano i tipici segni del declino fisico determinato dall’avanzamento dell’età, come le ossa più fragili o i problemi al cuore e ai polmoni. La pelle, be’ quella ha un aspetto decrepito già alla nascita.

Gli eterocefali non sentono il dolore fisico, almeno per come lo conosciamo noi. Per sopravvivere in condizioni estreme questi animali hanno evoluto una soglia del dolore molto alta, quel che a noi farebbe un male indescrivibile lascerebbe indifferente un ratto talpa. La mutazione genetica di alcuni recettori del dolore attenua le sofferenze e i patimenti di questi roditori.

I superpoteri dell’eterocefalo non finiscono qui. Sembra praticamente immune al cancro. Questo è un aspetto che la scienza sta studiando con attenzione: capire come fanno questi animali a vivere fino a trent’anni senza mai sviluppare un tumore potrebbe svelare meccanismi segreti biologici importanti anche per la salute umana. In realtà non è vero che le cellule degli eterocefali non possono diventare cancerose: molti esperimenti hanno dimostrato che cellule sane prelevate da diversi tessuti dei ratti talpa possono ammalarsi se tenute isolate in provetta. Ma quando sono nel corpo del ratto non succede. Significa che, probabilmente, il sistema immunitario dell’eterocefalo individua rapidamente una cellula tumorale e le impedisce di replicarsi.

Gli eterocefali vivono tutti insieme in cunicoli ristretti dove manca l’aria: per questo motivo riescono a sopportare concentrazioni di ossigeno molto basse che ucciderebbero qualsiasi mammifero. Ora i ricercatori cercano di scoprire come ci riesce: informazioni importanti che potrebbero essere utili per trattare tutte quelle malattie che colpiscono le persone e che impediscono una corretta ossigenazione del corpo.

Un animale bruttino ma pieno di risorse.