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Vacanza sì, ma sostenibile!

30 luglio 2020
12 min di lettura
30 luglio 2020
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Si parla spesso di comportamenti sostenibili da applicare nella vita di tutti i giorni, ma che succede quando stacchiamo la spina e andiamo in vacanza? La scelta di una meta da sogno spesso ci distrae dalle abitudini responsabili verso l’ambiente che abbiamo acquisito con tanta fatica e buona volontà durante l’anno e dimentichiamo che invece il settore turistico è in continua crescita e ha ricadute economiche e ambientali locali.

Il turismo

Le attività connesse al turismo costituiscono il settore economico più vasto al mondo, contribuendo, direttamente e indirettamente, approssimativamente al 7% della produzione mondiale e fornendo milioni di posti di lavoro in tutto il mondo. Per molti Paesi il turismo è una delle maggiori fonti di reddito e di lavoro.
Diventa allora importante sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo al disturbo che un turista reca inevitabilmente all’ambiente con cui interagisce e promuovere un turismo responsabile, o ecoturismo. Questo, infatti, ha la caratteristica di preservare le ricchezze naturali, e una delle sue azioni consiste nell’identificare i modi per minimizzare gli effetti negativi.

Impatti ambientali del turismo

Gli impatti ambientali legati al turismo possono essere diversi:

  • impatti sul paesaggio delle aree naturali dovute all’antropizzazione, urbanizzazione e costruzione di strutture ricettive e infrastrutture che alterano gravemente il territorio;
  • inquinamento dell’aria, del suolo e dell’acqua;
  • alterazione di ecosistemi terrestri e marini che causano perdita di biodiversità;
  • inquinamento acustico;
  • produzione di rifiuti.

Cosa è il turismo sostenibile?

Nel Rapporto Brundtland del 1987 viene data la prima definizione di Sviluppo Sostenibile da parte della WCED (World Commision on Enviroment and Development) e il concetto di Turismo Sostenibile si rifà proprio a questa definizione.
L’Organizzazione Mondiale del Turismo, le Nazioni Unite e altri organismi internazionali hanno individuato le principali condizioni che un progetto di ecoturismo deve soddisfare:

  • assicurare che contribuisca alla conservazione e allo sviluppo sostenibile dei territori e delle comunità confinanti;
  • assicurare la partecipazione delle comunità locali a tutte le fasi di un progetto di ecoturismo;
  • minimizzare l’impatto negativo che l’alloggio, i servizi di trasporto e qualunque attività organizzata per i turisti possono avere sull’ambiente naturale e culturale;
  • assicurare che una ragionevole parte del reddito generato dalle attività connesse al turismo vada alle comunità locali e alla conservazione del patrimonio naturale;
  • accrescere la consapevolezza che il turismo può essere praticato in diversi modi, più rispettosi dell’ambiente e socialmente responsabili

Vacanza sostenibile

E’ bene ricordare che si può essere sostenibili e non gravare sul pianeta seguendo alcuni consigli per passare le vacanze, eccone alcuni.

La scelta della destinazione e della struttura

Qualunque sia la destinazione, non dimentichiamoci di rispettare i luoghi che visitiamo e la popolazione che ci abita. Nei Paesi che basano la propria economia sul turismo, a volte, le popolazioni locali non traggono beneficio economico dalla presenza di grandi villaggi turistici e spesso sono sottopagati. Nei viaggi “All inclusive”, infatti, l’80% della spesa di viaggio è da imputarsi a voli aerei, strutture ricettive e grandi aziende turistiche, mentre gli alloggi eco-sosteniblii assumono personale locale e utilizzano prodotti locali, contribuendo all’economia del Paese fino al 95% della spesa di viaggio. Grandi villaggi e stabilimenti hanno, inoltre, un impatto notevole sull’ambiente e consumano una quantità enorme di energia e di risorse. In molte strutture ricettive il costo dell’energia è la seconda voce di spesa dopo i salari. Si pensi al largo uso di tecnologia per offrire comodità moderne che richiede parecchia energia, come l’aria condizionata, il frigo bar, la cucina, ecc. Nelle strutture ricettive, infatti, dal 45 al 65% dell’energia è consumata per l’elettricità, il 20-30% per l’aria condizionata, per frigo e tv il 4-10% e per la lavastoviglie il 2-10%.

La scelta del mezzo di trasporto

Preferisci il treno all’aereo dove possibile, infatti il treno inquina fino a dieci volte meno dell’aereo. Si è calcolato che i voli a breve distanza, in proporzione, inquinano molto di più, infatti la gran parte dell’anidride carbonica si libera nella fase iniziale e finale del volo. Inoltre, l’aereo rilascia grandi quantità di vapore acqueo in quota, dove permangono a lungo. Durante le vacanze, approfitta per spostarti a piedi o in bicicletta. E’ sicuramente più piacevole muoversi in questo modo e consente di godersi a pieno l’ambiente in cui ci troviamo, ma soprattutto si riducono le emissioni di anidride carbonica in atmosfera, contribuendo in modo attivo alla lotta ai cambiamenti climatici.
Nel caso in cui sia indispensabile l’auto, organizzati per muoverti insieme a più persone.
I fattori di emissione per i diversi mezzi di trasporto sono i seguenti:

  • automobile: 237 grammi di anidride carbonica ogni chilometro;
  • aereo: 150 grammi di anidride carbonica ogni chilometro;
  • ciclomotore: 90 grammi di anidride carbonica ogni chilometro;
  • autobus: 75 grammi di anidride carbonica ogni chilometro;
  • treno: 45 grammi di anidride carbonica ogni chilometro;
  • bicicletta: 0 grammi di anidride carbonica ogni chilometro;
  • a piedi: 0 grammi di anidride carbonica ogni chilometro.

Cibo sostenibile

Per noi italiani il cibo riveste un’importanza basilare in vacanza, capita spesso infatti, che al ritorno da un viaggio in luoghi lontani, i nostri amici o genitori ci chiedano cosa abbiamo mangiato, come e con chi.
Viaggiare significa conoscere persone e popoli diversi e uno dei primi contatti è rappresentato proprio dal cibo. Sedersi insieme ad altre persone e assaggiare i piatti autoctoni sono azioni che ci introducono alle esperienze locali di vita collettiva.
Preferire, quindi, cibi locali preparati con prodotti della zona, in questo modo eviteremo impatti negativi sull’ambiente dovuti, ad esempio, alle lunghe distanze che spesso il cibo deve percorrere per permetterci di mangiare “italiano” anche a migliaia di chilometri dal nostro Paese.
Cerca di essere attento anche nello scegliere il cibo locale. In particolare evita di mangiare piatti che contengano carne, uova o grasso di tartaruga, come il famoso “brodo”. Questo è da evitare soprattutto in Indonesia e Bali, dove purtroppo è ancora sviluppato il commercio per i turisti di questo meraviglioso animale che rischia l’estinzione.
Inoltre, non mangiare pietanze a base di squalo, coma la celebre “zuppa di pinne di pescecane”. Tutte le specie di squali tropicali e subtropicali rischiano di sparire a causa della pesca indiscriminata destinata a rifornire ristoranti cinesi di tutto il mondo.
Infine, non esagerare con il consumo di aragoste solo perché meno costose ai Tropici. I turisti europei ed americani hanno causato una consistente diminuzione di questi crostacei in molti mari tropicali.

Souvenir da dimenticare

Non tutti sanno che portarsi a casa souvenir costituiti da specie a rischio come il corallo e la tartaruga è una violazione della legge. Infatti, la convenzione di Washington sul commercio internazionale di specie animali e vegetali comprende oltre 30.000 divieti.
Non si possono acquistare oggetti che derivano da animali in via d’estinzione (tigri, leopardi, ghepardi, elefanti, rinoceronti, balene, farfalle, coralli, tartarughe ecc.). Spesso quindi, fare acquisti nei Paesi esotici senza la dovuta attenzione può costare caro. Tornare a casa, ad esempio, con una piccola tartaruga dalle Maldive potrebbe costare fino a 1000 dollari di multa e in alcuni casi si rischia anche l’arresto.
In molti Paesi tropicali è addirittura vietato raccogliere coralli morti e conchiglie che si trovano sulla spiaggia (come in Kenia o alle Maldive). Inoltre, non portare via alcun organismo vivo o morto che faccia parte della barriera. Coralli, conchiglie e stelle marine sono molto più belli vivi e nel loro habitat, piuttosto che tra i soprammobili di casa.

Uso razionale dell’acqua

L’uso eccessivo di acqua può deteriorare le risorse idriche locali, compromettendo la disponibilità di acqua per i residenti. I problemi possono aumentare in zone in cui la stagione turistica coincide con la stagione con scarse piogge. In una struttura ricettiva il 37% dell’acqua è utilizzata per il bagno e il 21% per la cucina.
Non dimentichiamo, quindi, le solite abitudini importanti:

  • Preferisci la doccia al bagno, infatti ogni volta che fai un bagno si consumano fino a 150 litri, con la doccia solo 50 litri.
  • Chiudi l’acqua mentre ti lavi i denti: un rubinetto lasciato aperto mentre ti lavi i denti, porta ad un consumo inutile di circa 2.500 litri all’anno per persona.
  • Usa con parsimonia shampoo e saponi e, se puoi, scegli quelli meno inquinanti. Se ti trovi in una località tropicale nei pressi di una barriera corallina, questo ultimo consiglio è un dovere!

Differenzia e porta a casa

Le strutture ricettive producono una quantità immensa di rifiuti costituiti da avanzi di cibo, prodotti usa e getta (monodose), materiale di pulizia e di manutenzione, che talvolta possono risultare anche tossici. Il problema dei rifiuti risulta più importante soprattutto nelle piccole isole. Si pensi, ad esempio, a quei minuscoli atolli paradisiaci in mezzo all’oceano che spesso raddoppiano o triplicano la capienza nei periodi di maggior turismo. In alcuni casi smaltire i rifiuti può risultare un vero e proprio problema, quando la discarica risulta lontana o quando addirittura non c’è. Quindi anche in vacanza non ti dimenticare di differenziare i tuoi rifiuti e, se è possibile, porta a casa i contenitori di shampoo o sapone vuoti e le pile esauste. In questo modo sarai sicuro che i tuoi rifiuti saranno smaltiti in modo corretto e che non sovraccaricherai di spazzatura una località che potrebbe essere in equilibrio precario.

Risparmia energia come a casa

Il fatto che la tua vacanza sia “all inclusive” non significa che tu debba esagerare, ad esempio, con l’uso di elettricità! Non lasciare accesi il condizionatore e le luci quando esci dalla stanza dell’albergo, è un inutile spreco di energia e contribuisci ad aumentare l’anidride carbonica che incide sui cambiamenti climatici e quindi sulla sopravvivenza di molti organismi.

Rispetta l’ambiente

Una vacanza è l’occasione giusta per avvicinarsi alla natura, per visitare le zone ancora incontaminate del pianeta, come ad esempio, le ultime grandi foreste primarie, e anche per avere incontri emozionanti con animali particolari. Pratica l’escursionismo cercando di lasciare meno tracce possibili del tuo passaggio e non degradare l’ambiente in cui ti trovi: un bosco pieno di spazzatura uccide molti più esseri viventi di quanto tu possa immaginare.
Se fumi, non gettare mai la sigaretta a terra, ne tanto meno sulla sabbia o in mare, il filtro della sigaretta, infatti, impiega da uno a cinque anni per degradarsi!
Inoltre se hai la fortuna di incontrare animali selvatici, non dare loro da mangiare, potresti alterare il delicato equilibrio della catena alimentare e causarne involontariamente la loro morte. E’ sicuramente emozionante guardare un pesce che mangia molliche di pane dalle tue mani, ma questi animali non troveranno mai in natura questo tipo di cibo, che li gonfia e che spesso causa malattie mortali.
Ricordati sempre che in qualsiasi ambiente naturale ti trovi, dalla foresta al mare, noi siamo gli ospiti e come tali dobbiamo rispettare ogni forma di vita, compresa quella che ci appare più insignificante: quindi non cogliere fiori che sicuramente sono più belli vivi in un prato che in un vaso a casa tua in attesa di morire!
Infine, cerca di trasmettere a chi ti è vicino il rispetto e l’amore per la natura, ma anche tutto quello che hai imparato sull’argomento: si ama più facilmente quello che si conosce ed è più facile proteggere quello che si ama!