Lo sfruttamento agricolo di queste aree ha portato ad una serie di conseguenze concatenate: le specie animali e vegetali appartenenti alla comunità della steppa si trovano sempre più minacciate. Gli scavatori di tane come le talpe danneggiano i raccolti, gli animali più grossi che pascolano competono con le specie domestiche, e i predatori come i lupi minacciano la sopravvivenza del bestiame di allevamento. A difesa delle attività umane sono stati proposti programmi di sterminio delle specie “dannose”, soprattutto degli scavatori di tane, ma si è presto constatato che senza questi ultimi la struttura del terreno comincia a deteriorarsi. Inoltre, il sovrasfruttamento dei pascoli da parte delle specie domestiche e l’abitudine a lasciare la terra priva di vegetazione tra un raccolto e l’altro ha dato come risultato la perdita del sottile strato superficiale del terreno durante le tempeste. Tale distruzione, che porta lentamente alla desertificazione, si è verificata sia nelle zone delle grandi Pianure del Nord America, sia nelle steppe dell’Asia Centrale.