L’Etna ha ripreso ad eruttare con una spettacolare colonna di lapilli e fiumi di lava effusiva. Ma possiamo prevedere un’eruzione? Gli attuali indicatori di un'imminente eruzione vulcanica includono le scosse sismiche, variazioni di altezza del suolo ed emissioni di anidride solforosa, visibili dallo spazio con i satelliti. Gli scienziati controllano anche le emissioni di anidride carbonica (CO2) rilasciate dal magma vicino alla superficie terrestre, ma queste sono più difficili da individuare con i satelliti rispetto all'anidride solforosa a causa del fatto che la CO2 è ovunque nell'atmosfera. Tuttavia, c’è un metodo sorprendente per capire se un vulcano sta emettendo anidride carbonica: osservare le piante che crescono intorno e sopra il cono. Gli scienziati possono stabilire se un vulcano sta per eruttare osservando il verde degli alberi che lo circondano: foglie dal colore più intenso indicano che un'eruzione è potenzialmente imminente. Finora, questi sottili cambiamenti di colore potevano essere osservati solo da Terra, ma di recente i ricercatori hanno trovato un modo per valutarli dallo spazio. I ricercatori sono particolarmente interessati a rilevare queste emissioni perché la CO2 è uno dei primissimi segnali di un'eruzione imminente, addirittura più dell'anidride solforosa. A tal fine, gli scienziati hanno sviluppato metodi per misurare l'anidride carbonica basandosi sul colore degli alberi intorno ai vulcani. Le nubi di CO2 emesse dai vulcani in procinto di eruttare migliorano la salute degli alberi e delle piante circostanti, rendendo le loro foglie più verdi e rigogliose. E questo perché l’anidride carbonica è fondamentale per lo svolgimento della fotosintesi e quindi del principale processo biochimico che tiene in vita l’intero regno vegetale. Fino a poco tempo fa, gli scienziati dovevano recarsi sui vulcani per misurarne i livelli di CO2. Utilizzando il colore delle foglie degli alberi come indicatore delle concentrazioni di gas vulcanico, i ricercatori possono risparmiarsi la fatica di raggiungere luoghi remoti e potenzialmente pericolosi, affidandosi invece ai satelliti per svolgere il lavoro più impegnativo. Tuttavia, misurare la vegetazione degli alberi dallo spazio non sarà utile in tutti gli ambienti vulcanici. Molti vulcani non ospitano alberi, o almeno non abbastanza da poter essere misurati con i satelliti. Cogliere questi segnali è molto importante perché possono contribuire a proteggere le comunità dagli effetti più gravi delle eruzioni vulcaniche, tra cui colate laviche, espulsioni di rocce, cadute di cenere, frane e nubi di gas tossici.
