1306373917

Il Polo Nord potrebbe migrare di quasi 27 metri verso ovest entro la fine del secolo

11 aprile 2025
2 min di lettura
11 aprile 2025
2 min di lettura

Un nuovo studio rivela che la fusione dei ghiacci dovuta al cambiamento climatico potrebbe spostare la posizione dei poli geografici della Terra nei prossimi anni. Fondendo, infatti, le calotte glaciali spostano la massa oceanica intorno al pianeta, i poli Nord e Sud geografici della Terra potrebbero migrare fino a 27 metri entro il 2100 a causa del cambiamento dell'asse di rotazione del pianeta. Secondo lo studio, pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters, questo spostamento potrebbe influenzare la navigazione satellitare e spaziale. Mentre la Terra ruota, i cambiamenti nella distribuzione della massa del pianeta la fanno oscillare sul suo asse come una trottola. Molte di queste oscillazioni sono regolari e prevedibili, alcune dovute a cambiamenti regolari nella pressione atmosferica e nelle correnti oceaniche, mentre altre derivano dalle interazioni tra il nucleo e il mantello. Studi recenti hanno suggerito che la fusione delle calotte glaciali e dei ghiacciai potrebbe anche influenzare questa distribuzione della massa e spostare i poli terrestri. Nel nuovo studio, i ricercatori dell'ETH di Zurigo hanno analizzato sia il movimento dei poli dal 1900 al 2018 sia le proiezioni della fusione delle calotte glaciali per prevedere di quanto potrebbero spostarsi i poli in diversi scenari di cambiamento climatico. Il team ha scoperto che il Polo Nord potrebbe spostarsi verso ovest di oltre 27 metri entro il 2100 nello scenario peggiore di emissioni di gas serra. In uno scenario di emissioni più ottimistico, il polo potrebbe comunque spostarsi fino a 12 metri rispetto alla sua posizione registrata nel 1900. L'acqua di fusione delle calotte glaciali della Groenlandia e dell'Antartide ha svolto il ruolo maggiore nelle simulazioni, seguita dalla fusione dei ghiacciai. "Questo effetto sta in qualche modo superando l'effetto dell'aggiustamento isostatico glaciale, che è l'effetto del rimbalzo della Terra solida dopo la fine dell'ultima era glaciale", ha dichiarato il gruppo di ricerca. In altre parole, la superficie della crosta terrestre affondò sotto il peso dei ghiacciai dell'era glaciale e si sollevò quando si fusero, cambiando la distribuzione del peso nella crosta e spostando i poli. Un cambiamento nell'asse di rotazione terrestre potrebbe perturbare la navigazione satellitare e spaziale, gli scienziati tracciano la posizione di un veicolo spaziale in parte utilizzando l'asse di rotazione terrestre come riferimento. Se quell'asse si spostasse nel tempo, potrebbe diventare più difficile individuare la posizione esatta del veicolo spaziale. Studi futuri potrebbero comportare l'esame di dati paleoclimatici per determinare di quanto si sono spostati i poli nel corso di milioni di anni durante passati episodi di cambiamento climatico naturale: ciò aiuterebbe a rivelare la vera portata dell'impatto umano sul movimento dei poli.