Decifrare antichi testi incisi su pietra o metallo, l'arte dell'epigrafia, è un compito affascinante ma estremamente arduo. Spesso le iscrizioni sono incomplete, danneggiate dal tempo o scritte in un latino arcaico e con abbreviazioni criptiche. Per gli epigrafisti, confrontare questi frammenti con testi simili per ricostruire il significato può richiedere settimane o mesi di lavoro manuale. Ma ora, una nuova intelligenza artificiale promette di rivoluzionare questo campo.
Sviluppato da un team di ricercatori di università del Regno Unito e della Grecia, in collaborazione con DeepMind (Google), il modello si chiama Aeneas (Enea in latino) ed è una rete neurale complessa, addestrata su un'enorme quantità di dati: oltre 176.000 iscrizioni dalle più grandi banche dati di epigrafia latina, che coprono un periodo dal VII secolo a.C. all'VIII secolo d.C. Aeneas è progettato per svolgere tre compiti fondamentali: restaurare il testo mancante, prevedere la provenienza geografica dell'iscrizione e stimarne l'età. Oltre a fornire le sue previsioni, l'IA propone anche un elenco di iscrizioni "parallele" pertinenti, recuperate istantaneamente dall'intero database. Questo significa che può suggerire ad uno studioso testi simili che potrebbero impiegare mesi a trovare da solo. I test hanno dimostrato l'impressionante efficacia di Aeneas. Confrontato con il lavoro di 23 epigrafisti esperti, l'IA ha stimato l'età delle iscrizioni con una precisione sorprendente: le sue previsioni erano corrette entro circa 13 anni, mentre gli esperti da soli si attestavano sui 31 anni. Inoltre, quando gli specialisti hanno avuto accesso alle previsioni e agli elenchi forniti da Aeneas, la loro precisione è migliorata ulteriormente sia nella datazione che nel restauro del testo e nell'identificazione dell'origine. Aeneas non è pensato per sostituire gli storici, ma per essere un assistente potente. Può analizzare quantità di dati inimmaginabili per un singolo essere umano e fornire "ipotesi razionali" basate sulle prove. Sebbene la sua banca dati sia più piccola rispetto a IA generiche come ChatGPT, la sua specializzazione lo rende uno strumento prezioso per decifrare il passato e aprire nuove vie per la ricerca storica. La sinergia tra intelligenza artificiale e scienze umanistiche promette di svelare ancora molti segreti delle civiltà antiche.