Da uno scavo archeologico nel sito di Medzhibozh, nell'Ucraina occidentale, è emersa una serie di manufatti realizzati in avorio di mammut e risalenti a 400.000 anni fa. Questi oggetti straordinari sono stati trovati in uno strato di roccia datato a un periodo molto anteriore all'arrivo degli esseri umani moderni in Eurasia. Lo scopritore ha espresso la sua sorpresa per il ritrovamento di manufatti in avorio nel Paleolitico inferiore, dato che tali reperti compaiono solitamente solo a partire dal Paleolitico superiore, circa 50.000 anni fa, quando furono sviluppate nuove tecniche per lavorare l'avorio. La sorpresa derivava anche dalla natura insolita degli oggetti stessi, che sono estremamente piccoli e assomigliano molto a manufatti in pietra. Dall'analisi dettagliata di 24 piccoli frammenti di avorio di mammut trovati insieme ad altri manufatti in selce e quarzo, è emerso che 11 pezzi di avorio erano stati deliberatamente lavorati da antichi umani. Tre di questi erano stati manipolati utilizzando un martello di pietra e un'incudine, nello stesso modo in cui le schegge di pietra vengono lavorate per dare loro una forma, confermando così che si tratta dei più antichi oggetti in avorio intenzionalmente modificati conosciuti. Questi frammenti sono molto piccoli e l'avorio di queste dimensioni e consistenza non produce un bordo resistente, certamente non paragonabile alla pietra. Infatti, come sottolineano gli autori dello studio, l'avorio ha tipicamente una durezza compresa tra due e quattro sulla scala Mohs (un metodo per misurare la durezza dei materiali), mentre la selce e il quarzo si attestano tra sette e otto. Questa caratteristica rende l'avorio una scelta inadeguata come materiale per utensili, portando i ricercatori a ipotizzare lo scopo di questi antichissimi reperti. Una possibilità è di natura tecnologica: il sito si trova in un'area con un accesso limitato a risorse di pietra di qualità, e gli abitanti potrebbero aver sperimentato diversi tipi di rocce e materiali simili a roccia per la scheggiatura. L'avorio potrebbe essere stato uno di questi materiali, testato per la sua idoneità. Tuttavia, data l'inadeguatezza di questi oggetti come utensili, lo studio suggerisce anche che potrebbe non essere stato loro destinato uno scopo strettamente utilitaristico. Invece, ipotizza che questi oggetti potrebbero riflettere un comportamento imitativo o di gioco, forse da parte di bambini, che replicavano le azioni degli adulti che lavoravano la pietra. In alternativa, gli autori scrivono che i pezzi di avorio potrebbero essere il risultato di attività educative, con membri più anziani di una comunità preistorica che insegnavano ai giovani le basi della scheggiatura della pietra usando l'avorio come materiale di pratica. Sebbene i pezzi siano troppo antichi per essere stati realizzati da Homo sapiens, non è ancora chiaro quale specie di umano arcaico ne sia responsabile. Chiunque abbia fabbricato gli oggetti in avorio, la loro scoperta suggerisce una dimensione aggiuntiva al repertorio comportamentale dei primi ominini. Indica che anche in questa fase iniziale, gli ominini potrebbero essersi impegnati in quelle che potrebbero essere descritte come attività imitative o socialmente motivate.
