Recenti ricerche dalla Cina hanno dimostrato che i cani e gli umani sperimentano un "accoppiamento neurale", significa che le loro attività cerebrali possono collegarsi quando si guardano negli occhi. Questo fenomeno, precedentemente osservato solo all'interno della stessa specie, ci aiuta ad individuare una connessione più profonda tra umani e cani, che potrebbe migliorare socialmente aiutando a sviluppare skills come il lavoro di gruppo. Nello studio, i ricercatori hanno utilizzato l'elettroencefalografia (EEG) per misurare l'attività cerebrale sia negli esseri umani che nei beagle. Hanno scoperto che quando cani e umani si guardavano e interagivano, i loro segnali cerebrali si allineavano, in particolare le aree riguardanti l'attenzione. La familiarità tra i due aumentava questa sincronizzazione. Lo studio ha anche esaminato gli effetti di una mutazione genetica (Shank3) in alcuni cani, che comprometteva la loro connettività neurale, risultando in una minore sincronizzazione con gli umani. Interessante è il fatto che somministrando una singola dose di LSD (LSD è una tra le più potenti sostanze psichedeliche conosciute) a questi cani si è ripristinato il loro accoppiamento neurale, evidenziando il potenziale del farmaco. Oltre ad avere legami guardandosi, un recente studio ha rivelato che i cani assorbono le stesse sostanze chimiche che assorbono gli umani che sono presenti negli ambienti domestici, suggerendo che i cani potrebbero fungere da "sistemi di allerta precoce" per l'esposizione a sostanze tossiche. Condotto da scienziati della Carolina del Nord, lo studio ha utilizzato braccialetti e collari in silicone per misurare il carico chimico su 30 coppie di cane e padrone, rivelando somiglianze significative nei livelli di sostanze inquinanti, come i policlorobifenili (PCB). Catherine Wise, una delle ricercatrici, ha sottolineato che i cani potrebbero mostrare effetti negativi dell'esposizione chimica prima degli esseri umani, il che potrebbe fornire indicazioni preziose per la salute umana. La ricerca si è sviluppata principalmente durante la pandemia, quando le persone trascorrevano più tempo con i loro animali domestici. Matthew Breen ha evidenziato che i cani soffrono di tumori molto simili a quelli umani, il che suggerisce che le stesse sostanze chimiche presenti nei nostri ambienti potrebbero influenzare entrambi, in particolare il tumore alla vescica, già correlato all'uso di erbicidi. Uno studio ha dimostrato anche che i cani possono "catturare" lo stress dei loro proprietari, influenzando il loro benessere. Nonostante i cani siano stati compagni degli esseri umani per millenni, affrontano ancora pressioni, come le visite veterinarie. Uno studio condotto dalla Queen's University di Belfast ha rivelato che lo stress del proprietario, misurato attraverso la frequenza cardiaca, può influenzare i livelli di stress del cane. Durante l'esperimento, i proprietari sono stati sottoposti a situazioni stressanti o rilassanti, e i risultati hanno mostrato che i cani tendono a rispondere alle variazioni di stress dei loro proprietari attraverso un fenomeno noto come "contagio emotivo". Questo suggerisce che i veterinari dovrebbero considerare il benessere del proprietario per migliorare l'esperienza del cane durante le visite. Inoltre, i cani possono essere influenzati anche dallo stress di estranei.
A cura di Lorenzo Gesualdo e Matteo Maestri, Istituto Tecnico Ettore Conti, 4LF, Milano