Una recente ricerca pubblicata su PNAS fa luce su un antico mistero: perché lo sbadiglio è contagioso? Cioè, perché se vediamo qualcuno che sbadiglia è difficile trattenere uno sbadiglio? In passato si pensava che il motivo fosse legato all'empatia, ossia alla capacità di comprendere e condividere le emozioni altrui, ma i recenti studi hanno dimostrato che il meccanismo alla base è ben diverso. Protagonisti di questo fenomeno sono i neuroni specchio, un tipo speciale di cellule nervose situate nel cervello. I neuroni specchio si attivano non solo quando compiamo un'azione, ma anche quando osserviamo qualcun altro compierla. Nel caso dello sbadiglio, l'osservazione di un'altra persona che sbadiglia attiva i nostri neuroni specchio, come se stessimo imitando inconsapevolmente quel gesto. Ma perché sbadigliamo? Oltre ad essere contagioso, lo sbadiglio ha diverse funzioni importanti, ancora non del tutto comprese. Lo sbadiglio potrebbe favorire l'ingresso di più ossigeno nei polmoni e quindi nel sangue, aumentando la quantità di ossigeno che raggiunge il cervello. In alcuni casi, lo sbadiglio potrebbe essere utilizzato come forma di comunicazione non verbale, ad esempio per segnalare stanchezza, una specie di segnale collettivo che indica l’ora di andare a nanna.