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L’antenato del chewing gum

23 novembre 2025
2 min di lettura
23 novembre 2025
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Nel cuore dell’Europa neolitica, tra i resti delle palafitte che costeggiavano i laghi alpini, gli archeologi hanno trovato qualcosa di simile a sassolini dall’aspetto insolito. Pallottole di materiale di colore bruno nerastro identificato come pece di betulla. Cosa sono e a cosa servivano? Lo studio guidato dell’Università di Copenaghen ha analizzato trenta reperti di pece di betulla, una sostanza gommosa ottenuta riscaldando la corteccia di questo albero. È il primo materiale sintetico della storia, usato già dai Neandertal e poi dai nostri antenati per incollare le lame di pietra ai manici, riparare ceramiche, sigillare recipienti. Una specie di adesivo universale. Attraverso sofisticate analisi chimiche e genetiche, i ricercatori hanno studiato i reperti provenienti da nove siti neolitici delle Alpi e della Francia meridionale. Hanno scoperto che la maggior parte dei campioni era composta da pece di betulla pura, ma in alcuni casi era mescolata a resine di conifera, cioè di pini e abeti, forse per migliorarne la tenuta o modificarne la consistenza. Le tracce chimiche hanno anche rivelato diverse modalità d’uso. Le riparazioni delle ceramiche, ad esempio, mostravano segni di ripetuto riscaldamento, compatibili con l’uso in cucina: le pentole venivano rimesse sul fuoco anche dopo le riparazioni. Quelle usate per incollare strumenti di pietra avevano invece una composizione più solida e stabile, pensata per resistere a urti e tensioni. Ma il dato più sorprendente però è arrivato dall’analisi dei resti di DNA trovato appiccicato alle gocce di pece, materiale genetico umano e microbico. Ma che ci fa tutto quel DNA umano sulle palle di pece? Il fatto che parte del DNA appartenesse a batteri tipici del microbioma orale, cioè dei batteri che vivono nella nostra bocca, suggerisce che la pece di betulla era usata anche come gomma da masticare. Secondo gruppo di ricerca, masticare la pece poteva essere un gesto comune, forse per ammorbidire il materiale prima di usarlo, ma anche per fini terapeutici o igienici, dato che la betulla contiene sostanze antibatteriche. I nostri antenati probabilmente usavano masticare la gomma di betulla, magari con l’aggiunta di resina aromatica, come passatempo oppure per pulirsi i denti e rinfrescarsi l’alito, proprio come facciamo noi oggi.