Si dice furbo come una volpe, saggio come un gufo, infido come un serpente ma mai intelligente come un cavallo. Perché questi splendidi animali sono spesso considerati meno intelligenti di altri? Questo pregiudizio è stato di recente messo in discussione da uno studio condotto dalla Nottingham Trent University di Londra, il quale dimostra che i cavalli sono in grado di apprendere e adattarsi a regole complesse. L'esperimento, basato su un gioco di premi e penalità ha dimostrato che i cavalli sono capaci di elaborare strategie per ottenere la ricompensa desiderata. La rapidità con cui hanno modificato il loro comportamento in risposta all'introduzione di una penalità ha sorpreso i ricercatori, evidenziando un livello di intelligenza superiore a quanto si pensasse. Questo studio contrasta con la visione tradizionale del cavallo come animale poco intelligente, capace solo di reazioni impulsive e di scarsa capacità di apprendimento. In particolare, secondo lo studio, i cavalli hanno una spiccata intelligenza emotiva. Cioè i cavalli sono in grado di comprendere le emozioni altrui e di entrare in empatia con gli esseri umani e di percepire emozioni che gli umani stessi potrebbero non notare. Questa ricerca ha riflessi importanti sulle moderne strategie di addestramento dei cavalli. Insomma, dato che i cavalli sono animali molto sensibili, per addestrarli funzionano meglio i metodi gentili rispetto ad altri basati sulla forza e la dominanza dell’essere umano. Questo approccio, definito "doma dolce", si basa sul rispetto e sulla comunicazione non verbale proprio perché i cavalli sono in grado di percepire le emozioni umane e di rispondere in modo sensibile e intelligente. In questo modo, tra addestratore e animale, si instaura un legame empatico che potremmo definire come vera amicizia.