I grandi cetacei, come le balenottere e i capodogli, potrebbero avere un ruolo attivo e positivo nel contrastare i cambiamenti climatici, secondo una recente ricerca condotta dall’Università dell’Alaska Meridionale. Una balena mangia un’enorme quantità di cibo e, necessariamente, emette una quantità corrispondente di feci. In questo modo ogni cetaceo mette in circolo grandi volumi di materia organica contribuendo ad azionare il ciclo del carbonio tra oceani, fondali e atmosfera. Si tratta di un’azione fondamentale, le balene fertilizzano le acque e i fondali con i loro escrementi ricchi di ferro, azoto e potassio facilitando la crescita del plancton e di conseguenza del krill (i minuscoli gamberetti che si nutrono di plancton e che rappresentano il piatto preferito di molti grandi cetacei coi fanoni). Il plancton, attraverso la fotosintesi, assorbe l’anidride carbonica atmosferica e quella disciolta in acqua e diventa un immenso serbatoio di carbonio. Inoltre, le balene sono molto longeve e compiono lunghe migrazioni, quindi, letteralmente portano nutrienti per i leggendari sette mari. Un motivo in più per salvaguardare la vita di questi meravigliosi giganti del mare.