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Accelera il ritiro dei ghiacciai in Groenlandia

13 novembre 2023
2 min di lettura
13 novembre 2023
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Fino ad ora poco si sapeva della risposta a lungo termine dei ghiacciai periferici della Groenlandia, cioè di quei ghiacciai che sono separati dalla calotta glaciale centrale. Grazie a uno studio condotto da gruppo di ricercatori dell’Università danese di Copenaghen ora sappiamo che i ghiacciai periferici della Groenlandia si stanno fondendo secondo un tasso medio che è aumentato di ben 5 volte rispetto a quello di 30-40 anni fa. Più precisamente, tra il 2000 e il 2020, il tasso medio di ritirata è arrivato a 25 metri l’anno, mentre tra anni ’80 e ’90 i ghiacciai periferici perdevano in media 5 metri l’anno. Questi sono i risultati della mappatura più completa mai svolta finora sui ghiacciai della Groenlandia, che analizza dettagliatamente 1000 dei circa 22mila ghiacciai presenti sull’isola.

Questa mappatura è stata possibile grazie all’analisi di 200mila fotografie aeree recuperate presso gli archivi nazionali danesi che risalgono anche a 130 anni fa. I ricercatori, inoltre, hanno utilizzato immagini ottenute dall’esercito americano durante la Seconda Guerra Mondiale e la Guerra Fredda per ottenere ulteriori dati. Ricordiamo che il lancio dei satelliti per l’osservazione della Terra è iniziato a partire dagli anni ’70 e, quindi, per avere informazioni sullo stato dei ghiacciai nel passato bisogna ricorrere ad altre fonti.

Sebbene i ghiacciai periferici rappresentino solo il 4% delle aree coperte dai ghiacci della Groenlandia, contribuiscono in modo sostanziale all’innalzamento globale del livello del mare, dato che la loro perdita di massa è stata maggiore in questi anni rispetto a quella della calotta glaciale. Questo studio è il primo a fornire un quadro completo del ritiro dei ghiacciai periferici in tutte le regioni chiave della Groenlandia in un periodo di 100 anni, permettendo così la comprensione di come i ghiacciai rispondono ai cambiamenti climatici.