Un lampo di raggi gamma e X, i più energici e violenti, ha investito il nostro pianeta all’inizio del mese di ottobre appena trascorso. Se non ce ne siamo accorti, o meglio, se ad accorgersene sono stati principalmente i sensori degli strumenti che scrutano il cielo, è perché il lampo è giunto dallo spazio profondo, da una distanza, e da un tempo, incredibilmente lontani: due miliardi di anni luce, quindi i raggi hanno impiegato due miliardi di anni per arrivare sulla Terra. Lontano, va bene, ma non per tutti: per gli astronomi 2 miliardi di anni luce non sono molti e, anzi, secondo gli scienziati che studiano le stelle questo è il lampo più vicino mai registrato.
I lampi gamma sono fiotti di energia rapidissimi che provengono dallo scontro tra stelle di neutroni o dall’esplosione di stelle enormi che avvengono quando esauriscono il combustibile nucleare che le tiene in vita. La quantità di energia emessa in pochi secondi è immensa: pari a quella che una stella come il nostro Sole produce nel corso della sua lunga esistenza, cioè 12 miliardi di anni.