L’8 luglio si celebra la giornata internazionale del mar Mediterraneo, una ricorrenza che dal 2014 ci ricorda quanto sia importante aumentare la consapevolezza sullo stato di salute del Mare Nostrum e sui pericoli che lo minacciano.
Il Mediterraneo è uno scrigno della biodiversità marina del nostro Pianeta perché, pur avendo solo una superficie di circa l’1% di tutti gli oceani, ospita oltre 12 Mila specie marine, tra il 4 ed 12% della biodiversità marina mondiale.
Il Mediterraneo – che letteralmente significa “in mezzo alle terre” – è un mare ricco di biodiversità marina: infatti, come si legge sul sito dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), pur avendo solo una superficie di circa l’1% di tutti gli oceani, ospita oltre 12 mila specie marine, tra il 4 ed 12% della biodiversità marina mondiale. Tuttavia questo patrimonio è messo in seria difficoltà da diversi fattori.
La principale minaccia è rappresentata dalla plastica: circa 730 tonnellate di rifiuti finiscono ogni giorno nel Mar Mediterraneo, provenienti in parte da discariche costiere non controllate. Seguono poi i cambiamenti climatici, che colpiscono il Mediterraneo più della media mondiale. La temperatura del Mare Nostrum è salita di 1,5°C, con conseguenze sulla biodiversità e l’ecosistema marino. Un altro problema molto rilevante è l’aumento insostenibile della densità di popolazione nelle aree costiere. Le aree edificate entro un chilometro del mare sono più che raddoppiate, con serie conseguenze per gli ecosistemi marini e costieri.
Diverse enti, come l’ISPRA e il WWF, chiedono un impegno attivo di tutti nella conservazione della ricca e preziosa biodiversità marina. La stessa idea si ritrova nello spirito dell’Agenda 2030 per uno Sviluppo Sostenibile, la quale vuole garantire, tra altri aspetti, una conservazione e un uso sostenibile di oceani, mari e risorse marine.