Le barriere coralline ospitano circa il 25% di tutte le specie marine, proteggono e assicurano il benessere delle coste e forniscono un sostegno alimentare ed economico a centinaia di migliaia di persone. Purtroppo, lo stato di salute di questo importantissimo ecosistema è in declino: dal 2009 al 2018 il mondo ha perso il 14% dei suoi coralli. Sebbene le barriere coralline occupino lo 0,2% del mare, ospitano almeno un quarto di tutte le specie marine e la loro scomparsa causerebbe danni ingenti.
Il sesto rapporto “Status of Coral Reefs of the World: 2020”, presentato qualche giorno fa dal Global Coral Reef Monitoring Network (GCRMN), International Coral Reef Initiative (ICRI) e Australian Institute of Marine Science (Aism), fornisce il quadro scientifico più dettagliato fino ad oggi dell’impatto che le temperature elevate hanno sulle barriere coralline. Questo studio, finanziato da United Nations environment programme (Unep), dai governi di Australia, Principato di Monaco e Svezia e dalla Fondation Prince Albert II de Monaco, rappresenta la più grande analisi sulla salute della barriera corallina globale mai intrapresa. Si tratta di un lavoro immenso, che si basa sui dati raccolti nell’arco di 40 anni in 73 Paesi, per un totale di 12.000 siti analizzati da più di 300 scienziati attraverso 2 milioni di singole osservazioni. Le analisi si sono basate sulla copertura dei coralli vivi, che indica lo stato di salute della barriera, ma anche sulla presenza delle alghe, un indicatore molto significativo dello stress dei coralli. Ricordiamo, infatti, che le barriere coralline sono il frutto di una simbiosi mutualistica tra i polipi del corallo, o madrepore, e le zooxantelle, microscopiche alghe unicellulari.
Le barriere coralline di tutto il mondo sono sottoposte a uno stress incessante a causa del riscaldamento causato dai cambiamenti climatici e da altre pressioni locali come la pesca eccessiva, lo sviluppo costiero insostenibile, il turismo e il declino della qualità dell’acqua. Dal 2009 abbiamo perso più coralli, in tutto il mondo, di tutti i coralli viventi in Australia. Tuttavia, il rapporto ha anche scoperto che molte barriere coralline sono ancora resilienti e, se le condizioni lo consentono, possono riprendersi, ma è importante che vengano prese delle misure di mitigazione adesso, in modo da poter invertire il trend negativo presentato nel report.