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World Air Quality Report, ecco dove sono le città più inquinate del mondo

28 febbraio 2020
2 min di lettura
28 febbraio 2020
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In questi giorni è stato pubblicato il World Air Quality Report, risultato di uno studio sulle polveri sottili e l’inquinamento atmosferico. Secondo il rapporto, pubblicato da IQAir Group (azienda che raccoglie informazioni sull’inquinamento atmosferico) in collaborazione con Greenpeace International, Nuova Delhi è la capitale più inquinata da polveri sottili seguita dalle megalopoli Lahore in Pakistan, Dhaka in Bangladesh, Calcutta in India, Linyi e Tianjin in Cina, e Jakarta, in Indonesia. Dal report emerge anche che quasi il 90% delle 200 città nel mondo con i più alti livelli di inquinamento da polveri sottili, si trovano in Cina e in India, seguite da Pakistan e Indonesia. Se viene considerato il numero di abitanti, il primato per inquinamento da polveri il Bangladesh, seguito da Pakistan, Mongolia e Afghanistan.
L’Italia invece è risultata essere il primo Paese in Europa per morti premature da esposizione alle PM 2.5, circa 80mila persone ogni anno.

I dati del rapporto IQAir, che si basa sui dati di quasi 5.000 città in tutto il mondo, non sono rassicuranti. L’inquinamento atmosferico è la principale minaccia mondiale per la salute ambientale il 90% della popolazione mondiale respira aria non sicura: secondo l’OMS delle sette milioni di morti premature legate all’inquinamento atmosferico a livello globale la maggior parte è causata dal PM 2.5, polveri sottili di 2,5 micron – o meno – di diametro, circa 1/30 della larghezza di un capello umano. Si tratta delle polveri più pericole perchè riescono a entrare nel flusso sanguigno attraverso il sistema respiratorio, causando problemi al sistema circolatorio e respiratorio.
Queste particelle si sprigionano da tempeste di sabbia, da pratiche agricole, dall’industria e, soprattutto, dalla combustione di combustibili fossili. Gli stessi cambiamenti climatici hanno iniziato ad amplificare il rischio per la salute legato alle polveri sottili, in particolare a causa dei sempre più intensi incendi boschivi e alle tempeste di sabbia aggravate dalla desertificazione pervasiva. Riscaldamento globale e PM 2.5 hanno per molti versi lo stesso motore principale: la combustione di carbone, petrolio e gas. Agire per la riduzione dell’inquinamento da combustibili fossili rappresenta, dunque, agire su due problemi alla volta