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Nanoparticelle di silice, l’alternativa ai pesticidi

30 dicembre 2020
2 min di lettura
30 dicembre 2020
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Una delle maggiori sfide che l’agricoltura deve affrontare oggi è trovare un’alternativa sostenibile all’uso di fertilizzanti e pesticidi, sostanze che hanno un forte impatto sull’ambiente. Visto l’aumento del numero di prodotti vietati o considerati pericolosi per la salute umana e animale, è sempre più urgente la necessità di trovare sostituiti sicuri e al tempo stesso efficaci. Uno delle strade alternative consiste nello stimolare la risposta immunitaria delle piante agli attacchi dei patogeni, ad esempio impiegando nanoparticelle di silice. I ricercatori dell’Adolphe Merkle Institute e del Dipartimento di Biologia dell’Università di Friburgo hanno sintetizzato nanoparticelle in grado di rilasciare acido silicico, una sostanza naturalmente presente nel suolo capace di determinare una risposta immunitaria nelle piante. Hanno testato questi composti su piante di Arabidopsis thaliana (detta anche arabetta comune), infestate dal parassita batterico Pseudomonas syringae.

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Infiorescenza di Arabidopsis thaliana. Crediti: Wikimedia Commons

I risultati hanno mostrato che le loro nanoparticelle di silice possono aumentare la resistenza contro i batteri in modo dose-dipendente stimolando la produzione l’acido salicilico, ormone vegetale di difesa che è anche il principio attivo dell’aspirina. Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Nanotechnology, mostra che questo rimedio potrebbe rappresentare un’alternativa economica, altamente efficiente, sicura e sostenibile per la protezione delle piante dagli agenti patogeni. Secondo gli scienziati, la ricerca futura potrebbe estendere le indagini a uno spettro più ampio di patogeni come altri batteri, insetti o virus. Sottolineano tuttavia che, prima di qualsiasi ampia applicazione di questi prodotti come biostimolanti e fertilizzanti, è necessaria un’analisi approfondita per valutare il potenziale destino a lungo termine delle nanoparticelle di silice nell’ambiente.