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Le foreste tropicali assorbono meno CO2

31 gennaio 2020
2 min di lettura
31 gennaio 2020
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La vegetazione terrestre assorbe globalmente il 30% delle emissioni antropogeniche di CO2, svolgendo un importante servizio ecosistemico che mitiga i cambiamenti climatici. Lo scambio di carbonio tra ecosistemi terrestri e atmosfera costituisce un delicato equilibrio tra grandi processi di scambio e un cambiamento in uno di questi può avere un impatto sostanziale sulla dinamica di questo scambio netto relativamente piccolo. Dalla necessità di fornire un quadro dettagliato sul funzionamento dei serbatoi di carbonio (carbon sink) si sviluppa lo studio condotto dalla Lund University in Svezia e pubblicato su Nature Ecology & Evolution. I ricercatori hanno rilevato che le foreste tropicali stanno perdendo la loro capacità di assorbire anidride carbonica atmosfetica, mentre le foreste boreali, che si trovano nelle regioni sub-artiche, assorbono le emissioni a un ritmo sempre più rapido. Secondo i ricercatori svedesi, la principale causa della perdita di capacità di stoccaggio di CO2 da parte delle foreste tropicali è la deforestazione: Amazzonia, Indonesia e Asia sud-orientale mostrano infatti un cambiamento preoccupante nell’assorbimento di anidride carbonica. Le foreste tropicali e boreali erano le più importanti per lo stoccaggio del carbonio: insieme, infatti, rappresentavano più della metà (53%) della CO2 catturata durante il periodo dello studio. Dall’altro lato, però, non è del tutto chiara la causa dei ‘guadagni’ delle foreste boreali, anche se il fattore trainante potrebbe essere l’effetto fertilizzante della CO2, che favorisce la crescita delle piante.
Una migliore comprensione dei processi che incidono sullo scambio netto di carbonio terrestre è essenziale per comprendere meglio, quantificare e prevedere gli effetti dei cambiamenti climatici attuali e futuri ed è rilevante per le politiche di mitigazione dei cambiamenti climatici progettate per ridurre la CO2 atmosferica. Per tale ragione, i ricercatori hanno realizzato una mappa della distribuzione delle aree forestali per analizzare il funzionamento dei pozzi di carbonio nelle varie regioni della Terra, utilizzando i dati provengono per la maggior parte dalle rilevazioni satellitari.