L’acqua dei torrenti in montagna percorre dislivelli elevati che determinano un potenziale energetico ottimale, ma generalmente le portate sono troppo variabili per essere sfruttate con continuità. Le acque di fusione glaciali garantiscono un apporto di grandi quantità di acqua durante la stagione estiva, quando gli altri corsi sono in secca: basta confrontare, a parità di piovosità, le portate estive dei corsi d’acqua alpini e del Centro e Sud Italia per rendersi conto dell’importanza dell’esistenza di apparati glaciali sul regime delle acque superficiali. Per questo motivo, moltissimi impianti idroelettrici in zone montuose sono alimentati da acque di fusione glaciale e in moltissimi casi la captazione avviene direttamente sui torrenti che escono dai ghiacciai.