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L’altra faccia della Luna

27 agosto 2024
5 min di lettura
27 agosto 2024
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La Luna rivolge alla Terra sempre la stessa faccia. E il motivo è semplice: ruota su sé stessa nello stesso tempo che impiega per ruotare intorno al nostro pianeta. Anche se non la vediamo, possiamo pensare che la faccia nascosta sia simile a quella visibile… E invece non è così e oggi, forse, sappiamo perché. Partiamo da un chiarimento: il lato della luna che non vediamo non è oscuro ma è illuminato dal Sole tanto quanto il lato visibile. È oscuro nel senso che non lo conosciamo. In realtà, grazie alla missione cinese Chang’e-6, oggi abbiamo due chili di frammenti portati via dai robot che hanno esplorato il lato non visibile del nostro satellite naturale. Un’impresa eccezionale, dopo 53 giorni di lavoro, la capsula, che il 25 giugno 2024 è atterrata col paracadute in Mongolia, ha restituito per la prima volta frammenti di roccia preziosissimi per svelare un mistero che resta ancora, questo sì, all’oscuro. Perché la faccia della Luna che vediamo è completamente diversa da quella che non vediamo? Per prima cosa, diversa come? Tutti abbiamo bene in mente l’aspetto della Luna. Quante volte abbiamo cercato il Mare della Tranquillità, o quello della Serenità nella Luna piena magari sospirando in un momento romantico. O malinconico. Sì insomma, comunque emozionante. Il 16% della superficie lunare è ricoperta da mari, che non sono ovviamente fatti di acqua come quelli della Terra ma si tratta di ampie aree di basalto, un tipo di roccia scura che si è formata miliardi di anni fa da eruzioni di lava incandescente dovute all’impatto con i grandi asteroidi che hanno arroventato la superficie del nostro martoriato satellite. Le aree chiare della Luna sono ricoperte da regolite, un tipo di roccia che riflette la luce del Sole e per questo appaiono più luminose. Sono anche più sollevate rispetto ai mari e formano altipiani e colline. Già dal 1959, cioè da quando la sonda sovietica Luna 3 inviò le prime immagini della faccia nascosta, sappiamo che dall’altra parte della Luna i mari non ci sono. Dall’altra parte ci sono montagne e crateri ma la superficie appare di un quasi uniforme colore grigio chiaro. Non solo, i dati gravitazionali indicano che la crosta lunare del lato che non vediamo è più spessa di quella del lato visibile, in media di 20 chilometri più spessa. Questa disparità di spessore è un altro elemento cruciale che distingue i due emisferi lunari. Per quale motivo la luna ha due facce diverse? Per rispondere occorre risalire alla nascita del nostro satellite naturale. Già, come è nata la Luna? Secondo una teoria generalmente accettata, la Luna si è formata quando un pianeta grande come Marte colpì la terra di taglio, uno scontro tra pianeti giovani e ancora roventi di lava. Theia, questo il nome che gli astronomi hanno dato al pianeta, colpì la terra 4,6 miliardi di anni fa. L’impatto strappò dal nostro pianeta una grande massa di detriti e roccia fusa che diventarono la nostra Luna. La Luna neonata era vicinissima, un decimo della distanza attuale. Significa che all’epoca tra Terra e Luna c’erano solo 30mila chilometri. È meno della circonferenza della Terra che all’equatore misura 40mila chilometri. Proviamo a immaginare quanto doveva essere grande la Luna nel cielo, una luna piena che doveva occupare una bella parte della volta celeste. La Luna iniziò sin da subito a sincronizzare orbita e rotazione e a mostrare alla Terra sempre la stessa faccia. Forse è proprio in questa particolarità del rapporto tra Terra e Luna che sta la spiegazione della differenza tra le facce.

La Luna esercita sulla Terra forze di marea e viceversa. Forze di marea che adesso muovono gli oceani ma che a quel tempo, quando Terra e Luna erano vicine, dovevano agire pure sulle rocce non ancora completamente solidificate. E allora in quella situazione, forse proprio la forza di gravità esercitata dalla Terra ha fatto sì che i due volti del nostro satellite cambiassero per sempre, forse modificando la solidificazione delle rocce fuse. Oppure, altra ipotesi, con l’impatto si generarono due lune e poi una colpì l’altra sul lato a noi nascosto. Nessuna delle due spiegazioni è abbastanza convincente. Ma oggi, grazie ai campioni che la Cina ha portato a casa, l’antico mistero potrebbe essere svelato. E la chiave sta in una lunga cottura a fuoco lento. L’impatto con il pianeta Theia vaporizzò una parte della roccia terrestre ancora calda e il resto diventò lava. Per un tempo lunghissimo la superficie della Terra restò coperta da roccia fusa a 2000 gradi centigradi. La faccia della Luna rivolta verso il nostro vicinissimo pianeta fu arrostita a fuoco lento mentre l’altra, rivolta verso lo spazio, raffreddò in fretta. Il lato visibile avrebbe sviluppato una crosta più sottile e una maggiore attività vulcanica, mentre il lato nascosto sarebbe rimasto relativamente freddo e con una crosta più spessa. Almeno, questa al momento è l’ipotesi più ragionevole.

Fonti: