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Chirurghi spaziali

22 febbraio 2024
2 min di lettura
22 febbraio 2024
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Una squadra di chirurghi dell'Università del Nebraska, Stati Uniti, ha realizzato con successo il primo intervento in remoto a gravità zero a bordo della ISS, la Stazione Spaziale Internazionale, in orbita intorno al nostro Pianeta a una distanza minima media di 278 km e una massima di 460 km. La Stazione è velocissima e viaggia a una velocità media di 27.724 km all’ora. I medici hanno manovrato da terra un piccolo braccio robotico soprannominato SpaceMIRA e hanno sperimentato tecniche di intervento chirurgico da applicare nella si spera mai necessaria eventualità di operare urgentemente gli astronauti. Nessun paziente umano è stato operato: il braccio meccanico ha lavorato su un modello in gomma, concepito per simulare i tessuti umani.

Gli astronauti fanno un lavoro straordinario ed estremo non immune agli incidenti. Un problema serio dato che il primo pronto soccorso si trova a oltre 400 km dalla Terra. Per questo si sta testando l’opportunità di intervenire chirurgicamente sulla Stazione. Ma dato che non è prevista la presenza stabile di un chirurgo, ecco che l’unica possibilità di guarire gli astronauti è operare da terra mediante il comando di bracci robotici. SpaceMIRA, in particolare, mette a disposizione dei chirurghi terrestri occhi e mani in grado di eseguire molte procedure di emergenza. Per il momento si tratta di interventi di piccola entità, anche perché la sperimentazione ha evidenziato una difficoltà molto importante: il fattore tempo. A causa della notevole distanza, le comunicazioni tra Terra e ISS subiscono un ritardo di 0,85 secondi. Una frazione di tempo che sembra irrilevante, ma che non lo è quando, durante un intervento chirurgico, occorre prendere decisioni in tempi brevissimi. Una difficoltà che sarà ancora più grande quando un giorno si costruiranno insediamenti stabili sulla Luna: lassù le comunicazioni arrivano con un ritardo che supera il secondo.

Su Marte poi, i primi esploratori dovranno aspettare un'ora intera perché un segnale arrivi sulla Terra e un’altra ora perché arrivi una risposta. Anche considerando i recenti sviluppi nel campo delle comunicazioni laser, la pazienza rimarrà una virtù essenziale per tutti coloro che parteciperanno alle future spedizioni sulla Luna e su Marte. Sarà necessario portare nello spazio equipe mediche bene attrezzate, come quella del Dottor Leonard McCoy, il medico di bordo dell’astronave Enterprise della mitica serie fantascientifica Star Trek. Nel frattempo, queste apparecchiature robotiche telecomandate potranno essere molto utili qui sulla Terra.

Fonte: popsci.com