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Al limite della vegetazione arborea, gli alberi sono nudi sul lato dove soffia il vento. Le piante da fiore crescono basse, le erbe, i muschi e i licheni sopravvivono meglio vicino al suolo. Questo è il paesaggio delle zone artiche dell'America, dell'Europa e dell'Asia dove il clima è freddo e secco. Il suolo è perennemente gelato e si può estendere in profondità per centinaia di metri. Renne, lepri, volpi artiche, ermellini e numerose specie migratorie si possono incontrare nella tundra artica.

Il termine “tundra” deriva da una parola lappone che significa “terra brulla”. Il territorio si presenta pianeggiante, con poca vegetazione e pressoché privo di rilievi: un deserto freddo. Il clima della tundra varia a seconda che si trovi in una regione oceanica o in una regione continentale. Per esempio, nella tundra europea, riscaldata dalla Corrente del Golfo, il terreno rimane molti mesi non ghiacciato, mentre la tundra continentale canadese è sempre gelata. In Europa la tundra inizia alla latitudine 7°N, mentre in Canada orientale inizia a partire da 55°N. Durante il lungo inverno, le minime mensili non scendono mai sotto i –10°C nella tundra europea, mentre toccano i –30°C in Alaska. In Siberia orientale le temperature medie invernali possono raggiungere i –50°C. Dato che durante i mesi invernali il sole non sorge, la tundra trascorre diversi mesi in una lunga e gelida notte. Al contrario, durante il periodo estivo, il sole si mantiene sempre, o quasi sempre, sopra l’orizzonte senza che ci sia una vera e propria notte. L’energia solare che giunge sul terreno è comunque scarsa poiché il sole rimane molto basso sull’orizzonte. Ne consegue che l’acqua contenuta nel suolo gela per molti metri di profondità e forma uno strato di terreno duro che si scioglie in superficie solo in estate. Il terreno ghiacciato della tundra prende il nome di permafrost (dall’inglese permanent frost che significa “sempre gelato”). L’evaporazione è molto ridotta, perciò, anche se piove pochissimo, durante l’estate artica si formano estese zone umide a causa dello scioglimento degli strati più superficiali del suolo.

La tundra nel mondo

Il bioma della tundra comprende le terre più settentrionali dell’Europa, della Siberia e del Nord America. Nel complesso la tundra occupa il 5% delle terre emerse. Qualche zona a tundra si trova anche all’estremità meridionale del Sud America. Nell’emisfero australe, vaste distese di ghiacci perenni ricoprono l’Antartide, tuttavia in alcune aree molto ristrette poste ai margini del continente, crescono muschi e licheni. 

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Le piante della tundra

La vegetazione della tundra è costituita quasi esclusivamente da piante perenni, da camefite (piante a cuscino) e da emicriptofite (piante erbacee perenni). Tra le forme a cuscino si ricordano le ericacee e la sassifraga, mentre tra le emicriptofite predomina la famiglia delle carici. Mancano completamente gli alberi d’alto fuso. Gli arbusti, betulle e salici, sono rari e di piccole dimensioni per sopportare il gelo e i forti venti. Nelle zone umide, dove il terreno è intriso di acqua, crescono muschi, giunchi, graminacee e sfagni (un tipo di muschio particolarmente adattato a vivere negli ambienti acquitrinosi).  

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Gli animali della tundra

Nonostante le basse temperature, la tundra è popolata da numerose specie animali. Molti animali migrano per evitare i mesi più freddi. Altri, invece, hanno evoluto diversi sistemi di difesa dal gelo che consentono loro di sopravvivere nella tundra anche durante la lunga e fredda notte invernale. Nella tundra il letargo non è possibile, perché il terreno gelato non permette lo scavo di rifugi e gallerie e perché la bella stagione è troppo corta per assicurare un accumulo sufficiente di riserve alimentari. 

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Gli uccelli della tundra

Gli uccelli della tundra sono per la maggior parte migratori. Alcuni, come i tetraoni dei salici, si spostano solo per brevi distanze, altri compiono viaggi di migliaia di chilometri. La sterna artica raggiunge la tundra nordica partendo dall’Antartico, dopo aver percorso 36 mila chilometri! Le oche sono forse gli uccelli più caratteristici della tundra. Ne arrivano diverse specie che migrano per riprodursi dopo aver trascorso i mesi freddi nel Mediterraneo, in Messico, in Africa o negli Stati Uniti del sud. 

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L’origine della tundra

Sembra che la tundra, così come si presenta attualmente, sia apparsa sulla Terra solo due milioni di anni fa, prima della successione delle ere glaciali e in seguito a un generale e prolungato raffreddamento del pianeta. Le specie di animali e di piante tipiche di questo bioma derivano probabilmente da zone di alta montagna. Questi organismi hanno trovato nella tundra un ambiente favorevole perché simile a quello d’origine. 

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I Sami, meglio conosciuti come Lapponi, vivono in un vastissimo territorio che si estende dalle coste della Norvegia fino alla penisola di Kola, in Russia. Vivono in un ambiente particolarmente difficile: nel cuore delle loro terre, a Karesuando in Svezia, la temperatura può scendere fino a 45° sottozero. I Sami sono pastori nomadi e la loro economia è legata all’allevamento delle renne. Il nomadismo è dovuto alle particolari esigenze alimentari della renna. Questi grandi erbivori si nutrono prevalentemente di licheni a crescita lentissima; quindi, necessitano di un territorio molto vasto per sopravvivere. I Lapponi seguono i loro animali mentre si spostano alla ricerca di nuovi pascoli. L’origine dei Sami non è ancora del tutto chiara: secondo alcuni sono europei, mentre secondo altri provengono dall’Asia. Le popolazioni nomadi di Lapponi vivono ancora in tende di pelle di renna simili, nell’aspetto, a quelle dei nativi americani. La cena rappresenta il loro pasto principale. La cucina tradizionale sami si basa essenzialmente sulla carne di renna e sul pesce. Le renne sono gli unici animali addomesticati nella tundra. Sono stati alla base dell’economia di molti popoli e ancora oggi, intere famiglie di Lapponi vivono di ciò che offre loro questo grande erbivoro. Dalla renna si ricavano alimenti, pelli, bevande, corna e ossa per la costruzione di utensili. Viene anche utilizzata come mezzo di trasporto. 

I popoli della tundra: i Ciukci

Tra l’oceano Pacifico e il Mare Artico c’è una penisola dalla forma vagamente triangolare, separata dall’Alaska dallo stretto di Bering: è la terra dei Ciukci. Sembra che siano originari del Nord America e che abbiano attraversato la sottile lingua di terra che fino a 30 mila anni fa univa la Siberia all’Alaska. La loro economia si basa sull’allevamento delle renne, sulla caccia e sulla pesca. Oggi la popolazione di Ciukci è notevolmente ridotta rispetto al passato e sono poche le persone che seguono tuttora uno stile di vita di tipo tradizionale. 

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Energia dai ghiacci

Alcuni territori occupati dal bioma della tundra sono interessati dalla presenza di imponenti giacimenti petroliferi. Nella sola Siberia occidentale, si trova più della metà delle riserve di petrolio di tutta la Russia. Un altro importante prodotto proveniente dalla tundra russa è il metano. Ogni anno vengono estratti 220 miliardi di metri cubi di gas, gran parte dei quali vengono trasportati in Europa grazie a metanodotti lunghi migliaia di chilometri. Il metano utilizzato in Italia arriva proprio da quelle terre gelide. Dal terreno ghiacciato della tundra potrebbe venire una nuova fonte di energia: gli idrati di metano. 

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Possibili minacce

La tundra è un ecosistema sostanzialmente formato da paludi congelate e bassa biodiversità per quanto riguarda la vegetazione. Tuttavia, è uno degli habitat più sensibili al mondo, infatti, alcuni studiosi credono che il riscaldamento globale causato dall'effetto serra, possa devastare le regioni artiche, compresa la tundra che si trova al loro interno. Un terzo del carbonio presente sul suolo terrestre si trova nel permafrost della tundra e quindi, quando il suolo congelato inizia a sciogliersi, il contenuto organico inizia a decomporsi, rilasciando in aria anidride carbonica che va ad incrementare l'effetto serra antropico. 

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Parchi naturali nella tundra

La flora della tundra risente dei danni dovuti al passaggio dei veicoli o addirittura al calpestio. Le piante crescono lentamente, perciò occorre molto tempo perché si possano riprendere. Inoltre, la distruzione dei cespugli determina una maggiore esposizione al sole del terreno sottostante con conseguente inaridimento del suolo. Per conservare il bioma della tundra, sono stati istituiti diversi parchi naturali dove l’attività dell’uomo è regolata e limitata dalle leggi. Tra i più importanti si ricorda il Parco Nazionale Pallas Ounastunturi nel nord della Finlandia. 

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Tundra

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Tundra Junior

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