1166716429

Le aree di media latitudine sono caratterizzate da quattro stagioni distinte, la temperatura non è né troppo alta né troppo bassa e le piogge sono ben distribuite durante tutto l'anno. In queste zone possono crescere foreste che l'attività dell'uomo sta progressivamente riducendo. In una foresta mista, in autunno si accende un tripudio di colori: dal verde delle foglie degli alberi sempreverde, al marrone, giallo, arancio e rosso degli alberi caduchi. Le foglie cadute aggiungono sostanze nutritive al suolo e, in primavera, prima che spuntino le nuove foglie, vi è luce sufficiente per la crescita dei fiori.

A sud della taiga troviamo la foresta temperata a latifoglie o foresta decidua, che si estende per gran parte dell’Europa, della Cina e degli Stati Uniti, occupando circa il 5 % delle terre emerse. L’aggettivo deciduo deriva dal latino de cadere e si riferisce al fatto che le piante perdono le foglie durante la stagione fredda: sono piante caducifoglie. In queste aree, le stagioni presentano differenze di temperatura molto accentuate: caldo umido in estate e freddo in inverno. La caduta delle foglie durante l’inverno serve per evitare un’inutile perdita di acqua per traspirazione. Il clima è caratterizzato da una caduta di pioggia di circa 300-1200 mm, distribuita regolarmente durante tutto l’anno; non c’è una stagione secca. L’estate generalmente dura dai 4 ai 6 mesi ed è molto produttiva per la vegetazione, mentre in inverno la maggior parte delle piante interrompe la propria crescita. Gli inverni sono comunque più miti rispetto a quelli delle latitudini più elevate: anche nelle giornate più fredde le minime giornaliere mediamente non scendono mai al di sotto di -2°C.

Le foreste temperate decidue sono diffuse quasi esclusivamente nell'emisfero boreale, in cui si possono distinguere tre fasce principali. In Europa, la zona di foreste decidue e miste si estende dalle Isole Britanniche alla Francia e a tutta l'Europa centrale e orientale, fino ai monti Urali; nell'Asia orientale, è diffusa nell'estremo oriente russo, in Manciuria, Corea e Giappone; nell'America settentrionale occupa gran parte dell'area compresa tra i Grandi Laghi, l'Oceano Atlantico e il golfo del Messico a sud. Benché separate da migliaia di chilometri, queste foreste decidue sono simili, non solo per l'aspetto, ma anche per le specie di piante che le compongono, anche se si trovano alcune differenze a seconda della diversa storia geologica di queste regioni durante e dopo l’era glaciale.

Le piante della foresta temperata

La foresta temperata possiede solo due strati di vegetazione, a differenza di quella tropicale. Gli alberi più alti hanno la volta generalmente a circa 15-30 metri di altezza e al di sotto di questa si trova uno strato di arbusti e alberelli a circa 5-10 metri. Per questo motivo al suolo arriva maggior luce rispetto alla foresta tropicale e quindi la flora a terra è molto rigogliosa: felci, muschi e licheni, in particolar modo nelle zone ad alta piovosità. Durante il periodo di crescita primaverile, cioè quando la volta degli alberi non è ancora completamente formata, la luminosità al suolo è elevata e questo permette la crescita dei vegetali a terra. 

Vai al testo completo

Il pioppeto

Lo sfruttamento dei boschi naturali non basta a rispondere completamente alle esigenze del mercato, così si è passati gradualmente all’arboricoltura da legno. Il pioppo si presta perfettamente a questi scopi poiché raggiunge in un brevissimo numero di anni (10 - 12), grandi dimensioni che permettono di utilizzare in vari modi la pianta (compensato, pannelli di particelle, pasta di cellulosa, stuzzicadenti, fiammiferi, ecc.). Dall’utilizzo iniziale di specie spontanee, si è gradualmente preferito utilizzare ibridi selezionati con caratteristiche di accrescimento, qualità del legno, resistenza a parassiti e malattie. 

Vai al testo completo

Animali della foresta temperata

Al contrario della foresta tropicale, in questo bioma si trova un numero limitatissimo di mammiferi, a causa della mancanza di una complessa serie di strati e della natura stagionale della vegetazione. Durante l’autunno, gli animali di questo bioma si alimentano e raccolgono provviste per l’inverno; in particolare prediligono noci e semi alati che si conservano infatti per lungo tempo. I frutti del melo, della rosa, del biancospino, dell’uva spina e di altri, invece, tendono a maturare tutti nello stesso periodo (verso la fine dell’estate), e quindi sono utilizzati durante l'estate per accumulare riserve di grasso.

Vai al testo completo

Mammiferi della foresta

L'orso bruno (Ursus arctos) preferisce gli ambienti di foresta, anche se si adatta ad una grande varietà di condizioni ecologiche. In Italia risulta confinato in ambienti montani che presentano una elevata copertura boschiva e morfologia aspra, poiché evita le aree caratterizzate da un eccessivo disturbo umano. Il legame con i boschi risulta maggiore in primavera e autunno, mentre in estate l’orso frequenta soprattutto aree a predominanza di cespuglieti e vegetazione erbacea a quote più elevate. Durante l’inverno preferisce ripide fasce rocciose, in cui possa trovare grotte o comunque anfratti nei quali scavare una tana per il letargo…

Vai al testo completo

Volatili della foresta

Alcuni uccelli, tra cui gli uccelli canori, dopo aver accumulato grasso a sufficienza, migrano più a sud. Tra questi troviamo il cardellino (Carduelis carduelis) che si trova in quasi tutta l'Europa ad eccezione di Islanda, Norvegia, Finlandia, Svezia e nord della Russia. Vive nei boschi misti, giardini e cespugli presenti in territorio aperto. Si nutre di afidi, germogli e semi, soprattutto di cardo. Nidifica ad un'altezza di 8-10 metri sui rami di latifoglie o conifere; il nido è caratterizzato da una parete spessa costituito da fibre, muschio, lana. 

Vai al testo completo

Le foreste hanno una storia

Durante l’era glaciale, nel Nord America, poiché non era presente nessuna catena di montagne in grado di fermare l’avanzamento dei ghiacci, (infatti, le catene principali, le Montagne Rocciose e gli Appalachi, decorrono con direzione nord-sud) questi ultimi avanzarono verso sud, provocando la ritirata delle foreste temperate. In Europa invece, le Alpi e i Pirenei impedirono l’avanzata dei ghiacciai contrastando la ritirata delle foreste da nord a sud. Comunque, molte specie di piante subirono un arresto nella loro diffusione a causa della incalzante avanzata dei ghiacciai, fino ad arrivare all’estinzione.

Vai al testo completo

La reintroduzione del cervo

L’area occupata storicamente dal cervo si estendeva probabilmente per gran parte dell’Italia peninsulare e della Sardegna. A partire dal XVII secolo le trasformazioni ambientali, la crescita della popolazione umana e l’intensificarsi della caccia hanno causato la progressiva scomparsa della specie da settori sempre più vasti del territorio nazionale. Alla fine del XIX secolo rimaneva solo una piccola popolazione nel Bosco della Mesola (presso il delta del Po) e un’altra in Sardegna. 

Vai al testo completo

L'arte del legno in Italia vanta una tradizione antichissima, che ha visto svilupparsi una produzione altamente creativa e di grandissima qualità fin dal '500. Impostata fino a non molti anni fa su una struttura prevalentemente artigiana, la vera industria del mobile e dell'arredamento nasce tra gli anni '50 e '60. È proprio in questi due decenni, infatti, che si sviluppano le grandi roccaforti del mobile italiano in Brianza, nel Triveneto, nel Pesarese e in Toscana. L'Italia è il primo esportatore di mobili e prodotti di arredamento a livello europeo. I prodotti dell'arredamento “made in Italy” sono ricercati in tutto il mondo. Ma per soddisfare tutto il mercato è necessario molto legname. Anche l’industria della carta richiede moltissima materia prima. Basti pensare che l’Unione Europea è al secondo posto tra i paesi produttori nel mondo (dopo gli USA e prima del Giappone) e l’Italia è in testa.  

Strumenti musicali in legno. Violini, violoncelli e contrabbassi sono costruiti dal liutaio. La loro cassa di risonanza è fatta con legno di picea ed acero, mentre altri pezzi di questi strumenti sono fabbricati con legni esotici come il palissandro e l’ebano. Il violino è composto da più di 60 pezzi. Ma anche molti altri strumenti dell’orchestra (per esempio una intera famiglia di strumenti a fiato, i cosiddetti “legni”, sono fatti per l’appunto di legno). Per fabbricare un pianoforte sono necessari l’abete, il faggio, il tiglio per un totale di 2 metri cubi di legno.  

C’è legna e legna…da ardere. Non tutto il legno brucia allo stesso modo. Il legno di carpine è quello che, bruciando, fornisce più calore; il faggio viene in seconda posizione. La quercia è invece scelta per produrre brace con la caratteristica di durare più a lungo. Il legno proveniente da alberi resinosi permette di scaldare più velocemente, ma non per altrettanto tempo.  

Dalle foreste cibo

Le foreste da sempre sono state fondamentali per l’uomo: per la sua alimentazione, per le sue industrie e persino per la sua salute. La quercia, per esempio, è apprezzata per il suo legno, che è di alta qualità ed è venduto a caro prezzo agli ebanisti e ai falegnami. Con il legno delle querce si fabbricano mobili pregiati, impiallacciature e spesso botti per il vino. Tra le piante utilizzate a scopo alimentare ricordiamo il noce, molto apprezzato anche per la qualità del suo legno che viene utilizzato per falegnameria di pregio, e il castagno. 

Vai al testo completo

Una risorsa che scompare

La salute delle foreste garantisce benessere al Pianeta: le foreste, infatti, proteggono i bacini imbriferi, indispensabili a fornire acqua dolce, e il suolo contro l’erosione idrica ed eolica, contribuiscono al riossigenamento dell’aria, danno rifugio a piante e animali, cibo e foraggio alle popolazioni di montagna, sono fonte di legname e di altri prodotti. Nonostante questo, le foreste sono in pericolo. Già nel Medioevo il legno era una risorsa di primaria importanza in quanto unica fonte di energia insieme all’acqua. 

Vai al testo completo

Ecoturismo

Le attività connesse al turismo costituiscono il settore economico più vasto al mondo, contribuendo, direttamente e indirettamente, approssimativamente al 7% della produzione mondiale e fornendo milioni di posti di lavoro in tutto il mondo. Per molti paesi il turismo è una delle maggiori fonti di reddito e di lavoro. Diventa allora importante sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo al disturbo che un turista reca inevitabilmente all’ambiente con cui interagisce, e promuovere un turismo responsabile, o ecoturismo. Esso, infatti, ha la caratteristica di preservare le ricchezze naturali, e una delle sue azioni consiste nell’identificare i modi per minimizzare gli effetti negativi.

Vai al testo completo

L’importanza di un bosco

I boschi si possono suddividere in due categorie: naturali ed artificiali. Alla prima categoria appartengono i boschi spontanei, centenari o inizialmente artificiali poi naturalizzati. Alla seconda categoria appartengono esclusivamente i boschi artificiali o piantumati esclusivamente per la finalità del taglio. Le funzioni essenziali di un bosco si possono raggruppare in tre categorie: funzione produttiva, funzione ecologica-protettiva, funzione estetico-ricreativa. La prima è finalizzata essenzialmente alla silvicoltura, ma anche allo sfruttamento commerciale attraverso i prodotti del bosco quali frutti (castagne, pinoli ecc.), cortecce, resine, gomme, … 

Vai al testo completo

Fino al secolo scorso la carta era fatta generalmente con stracci, cordame o canapa, metodo andato in crisi soprattutto per le continue epidemie di peste che spingevano a bruciare vestiti e stracci contaminati causando il drastico calo della materia prima. Il degno sostituto degli stracci per fare la carta è senz'altro il legno, che ha un costo molto basso. La migliore carta viene prodotta da alcune conifere come abeti e pini o da latifoglie come eucalipto, betulla e pioppo. In realtà però vengono utilizzati anche altri tipi di albero: in Indonesia, ad esempio, si attinge direttamente alla foresta tropicale per creare la cellulosa MTH (Mixed Tropical Hardwood). La qualità di questa carta è più scadente, ma è decisamente meno costoso tagliare le foreste già formate piuttosto che piantare alberi più adatti, tipo le acacie, ed aspettare che crescano. Questo ha portato alla distruzione di migliaia di ettari di foreste, non solo in Brasile, come l’opinione pubblica può pensare, ma anche in paesi come Canada, Indonesia, Finlandia, Russia e Africa. Se consideriamo che i due terzi delle specie animali e vegetali hanno il loro habitat nei vari ecosistemi forestali e che boschi e foreste producono l’ossigeno assolutamente indispensabile alla nostra esistenza, assieme all’acqua, altra risorsa primaria in grave pericolo, è facile comprendere che dobbiamo per forza adottare un cambiamento di abitudini come l’uso di carta riciclata o certificata FSC (Forest Stewardship Council). 

Materiali alternativi al legno

Numerosi studi vengono avviati per trovare materiali alternativi alla produzione di carta, senza utilizzare il classico legno. In particolare, sono stati individuati: essenze erbacee come la paglia; residui di graminacee come mais, frumento e riso; residui di lavorazione della canna da zucchero e barbabietola; residui della spremitura degli agrumi, soprattutto arance e limoni; esuberi marini come le alghe … 

Vai al testo completo

Recupero della carta

L'industria cartaria italiana utilizza sempre di più la carta da macero. Con il termine carta da macero o fibre di recupero si intende quella carta che è già servita allo scopo per cui era stata fabbricata e che viene riutilizzata nel ciclo produttivo. La cellulosa, infatti, ha la caratteristica di poter essere utilizzata più volte. Il riciclaggio delle fibre però può essere fatto solo un numero limitato di volte, da 5 a 7 volte, poiché ad ogni ciclo di recupero, le fibre si deteriorano. Il materiale più scadente che esce dal macero viene generalmente utilizzato per la produzione di cartone, il migliore, invece, per la carta da stampa o per altre carte speciali.  

Vai al testo completo

Produzione di carta da macero

La produzione della carta da macero è molto simile a quello delle fibre vergini, eccetto per la preparazione dell'impasto. Infatti, durante questa fase, si devono togliere dal macero materiali estranei che possono contaminare come ferro, plastica, colle, vetro, paraffine, ecc. La presenza di questi materiali, infatti, condiziona la qualità della carta e crea problemi alla produzione. La carta poi viene ridotta in poltiglia e filtrata attraverso una serie di epuratori che tolgono inizialmente le parti più grossolane, fino ad arrivare a quelle più piccole.  

Vai al testo completo

Marchi sostenibili

Il Forest Stewardship Council (FSC) è un’organizzazione internazionale non governativa e senza scopo di lucro. È stata fondata nel 1993 per promuovere in tutto il mondo una gestione responsabile delle foreste e delle piantagioni. ‘Gestione responsabile’ significa: tutelare l’ambiente naturale, portare vantaggi reali a popolazioni, comunità locali, lavoratori, assicurare efficienza in termini economici. Membri FSC sono: gruppi ambientalisti e sociali (Greenpeace, WWF, Legambiente, Amnesty International, etc.), comunità indigene, proprietari forestali, industrie che lavorano e commerciano il legno, aziende della grande distribuzione organizzata, ricercatori e tecnici, enti di certificazione, cittadini e chiunque condivida gli obiettivi dell’organizzazione.  

Vai al testo completo

Cosa fare per la foresta

Riciclo della carta.
Bisogna ricordare l'importanza del riciclo della carta, infatti, riciclare 1000 kg di giornali: 

  • salva 17 alberi; 
  • elimina 3 metri cubi di materiali inerti; 
  • risparmia 31.780 litri d'acqua; 
  • produce il 75% in meno di inquinamento nell'aria; 
  • produce il 35% in meno di inquinamento dell'acqua; 
  • salva energia sufficiente a rifornire una casa per 6 mesi; 
  • consuma la metà (il 57%) dell'energia rispetto a quella impiegata per produrre una tonnellata di carta da fibra vergine. 

Vai al testo completo

Foresta Temperata

PDF 226.57 KB
PDF 226.57 KB
PDF 419.39 KB