I ricercatori giapponesi dell’università di Tsukuba hanno trasformato le cicale in mini-altoparlanti per ascoltare musica barocca. Un’idea al confine tra arte, scienza e tecnologia che trasforma in una cassa bluetooth il corpo di un insetto vivo. I ricercatori hanno sviluppato un sistema che trasforma le cicale in altoparlanti viventi, in grado di produrre suoni modulabili grazie alla stimolazione elettrica dei muscoli del loro addome. Una trovata ingegnosa e un filino provocatoria. Il progetto, battezzato Insect–Computer Hybrid Speaker, rappresenta un’avanguardia nel campo dell’interazione corpo-macchina e apre una riflessione sorprendente: non solo possiamo interagire con gli insetti, ma possiamo anche suonare con loro, trasformandoli in dispositivi sonori biologici. Ma vediamo come funziona. Le cicale maschio (in particolare la specie Graptopsaltria nigrofuscata, comune in Giappone) sono note per il loro canto potente, prodotto contraendo i muscoli timbali. Questi muscoli fanno vibrare strutturi laminari chiamate timballi, che agiscono come la membrana di un tamburo. Per produrre il tipico suono delle estati mediterranee, la cicala fa vibrare queste lamine tenute in tensione dai muscoli. Il suono prodotto viene amplificato dalle cavità addominali che funzionano come casse di risonanza. Non si tratta quindi di un suono prodotto da sfregamenti di parti del corpo come succede tra i grilli che friniscono strofinando le zampe posteriori sui lati ruvidi dell’addome. Il grillo funziona un po’ come il guiro, quello strumento musicale cubano costituito da una zucca cava con intagli trasversali sulla superficie; sfregandolo con una bacchetta di legno si ottiene un rumore stridente. La cicala, invece, funziona come un putipù, detto anche caccavella, dove le vibrazioni di una membrana di pelle prodotte da un bastoncino vengono amplificate dalla cassa vuota sottostante. I ricercatori hanno sfruttato questo meccanismo naturale, inserendo elettrodi nell’addome delle cicale per stimolare direttamente i muscoli responsabili del suono. La frequenza e la tensione del segnale elettrico sono state attentamente calibrate per produrre varie note musicali. In questo modo, i ricercatori giapponesi hanno suonato un gruppo di cicale elettrificate e hanno riprodotto la nota melodia del Canone di Pachelbel.
