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La medicina dell’orango

12 giugno 2024
1 min di lettura
12 giugno 2024
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Ricercatori hanno osservato un maschio adulto di orango di Sumatra mentre si curava una ferita con le foglie masticate di una pianta rampicante l’Akar Kuning (Fibraurea tinctoria). La grande scimmia era rimasta ferita al volto in seguito a un combattimento con un altro maschio. Grazie alla cura vegetale, la ferita dell’orango è guarita in pochi giorni. Questo fatto rappresenta un tassello prezioso per comprendere le complesse capacità cognitive di questi animali. Non si tratta di un semplice istinto, ma di un'azione consapevole che implica la selezione di una specifica pianta con proprietà medicinali, la preparazione della stessa mediante masticazione e la successiva applicazione sulla ferita. Tale conoscenza potrebbe essere trasmessa di generazione in generazione, attraverso l'osservazione e l'imitazione dei comportamenti degli adulti da parte dei giovani.

L'utilizzo di Akar Kuning da parte dell'orango non è un caso isolato. Diverse ricerche hanno documentato l'uso di piante medicinali da parte di primati non umani, come scimpanzé, bonobo e persino alcune specie di macachi. Anche nella medicina tradizionale umana di diverse culture del Sud-Est asiatico, l'Akar Kuning ha un ruolo importante. Le sue foglie contengono alcaloidi con proprietà antimicrobiche, antinfiammatorie e analgesiche, che potrebbero spiegare la loro efficacia nel trattamento di ferite, infezioni e dolori muscolari.