Il cambiamento climatico sta trasformando non solo il pianeta, ma anche il panorama delle malattie infettive globali. Tra le minacce emergenti, la dengue, una malattia virale trasmessa dalle zanzare, sta guadagnando terreno negli Stati Uniti, destando preoccupazioni tra gli esperti di salute pubblica. Una nuova ricerca suggerisce che il cambiamento climatico sta attualmente determinando un aumento delle infezioni di dengue a livello globale e che il numero di nuovi casi potrebbe aumentare del 60% entro il 2050. Questo fenomeno è strettamente legato all’espansione degli habitat delle zanzare, alimentata da temperature più elevate e dalle piogge più frequenti. La dengue, conosciuta anche come “febbre spacca-ossa” per i dolori intensi che provoca, è causata da un virus trasmesso dalla zanzara Aedes aegypti. I sintomi includono febbre alta, dolori muscolari e articolari, mal di testa e, nei casi più gravi, emorragie e complicanze potenzialmente letali. Attualmente, non esistono trattamenti specifici né un vaccino ampiamente disponibile per la malattia, rendendo la prevenzione e il controllo delle zanzare le uniche strategie efficaci. Il riscaldamento globale sta accelerando la diffusione della dengue in diverse aree del mondo, inclusi gli Stati Uniti. Temperature più alte favoriscono lo sviluppo delle zanzare e accelerano la replicazione del virus al loro interno, aumentando le probabilità di trasmissione. Le aree del sud degli Stati Uniti, come Texas e Florida, sono già considerate a rischio. Tuttavia, con l’aumento delle temperature, anche regioni più a nord potrebbero diventare vulnerabili. Negli Stati Uniti, i casi di dengue sono finora stati principalmente legati a viaggiatori internazionali, ma negli ultimi anni sono stati registrati focolai locali, in particolare in Florida e lungo la costa del Golfo del Messico. L’aumento della frequenza di queste epidemie suggerisce che il virus potrebbe stabilirsi permanentemente in alcune aree. La situazione negli Stati Uniti riflette una tendenza globale: l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha segnalato un’impennata nei casi di dengue negli ultimi decenni. Nel 2023, gravi epidemie si sono verificate in America Latina, Asia e Africa, evidenziando l’urgenza di affrontare questa crisi sanitaria.
Sempre l’OMS ha indicato alcune strategie per contenere la diffusione delle zanzare e per difendersi dalla loro punture. Occorre, pertanto, rimuovere l’acqua stagnante, applicare zanzariere, utilizzare repellenti e indossare indumenti di colore chiaro: le zanzare, infatti, sono attratte dai colori scuri. L’espansione della dengue rappresenta un campanello d’allarme sui rischi del cambiamento climatico per la salute pubblica. Con l’intensificarsi degli eventi climatici estremi, è essenziale agire tempestivamente, perdonate il gioco di parole, per proteggere le comunità vulnerabili e prevenire il radicamento della malattia in nuove aree. Gli scienziati avvertono: senza interventi adeguati, la dengue potrebbe presto diventare una preoccupazione endemica a partire dagli Stati Uniti.