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A scuola dai Maya

28 novembre 2022
1 min di lettura
28 novembre 2022
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Studiare come le grandi civiltà del passato hanno reagito ai cambiamenti climatici può darci indicazioni insegnamenti molto attuali. Questa è la tesi ragionevole di un gruppo di ricercatori californiani pubblicata sulla rivista Nature Communication. La ricerca ha preso in esame il declino della civiltà Maya che prosperò in Messico ma che, tra il XIV e il XV secolo d.C., visse un’epoca di forte instabilità sociale che portò a conflitti e, successivamente, al collasso. I Maya costruirono città e imponenti piramidi che ancora oggi testimoniano la grandezza e i progressi raggiunti dal popolo mesoamericano. Secondo i ricercatori, il clima della regione cambiò per cause naturali determinando lunghi periodi di siccità. Il clima secco, la scarsità di piogge influirono negativamente sull’agricoltura, innescarono conflitti sociali e guerre civili e indussero la popolazione ad abbandonare i grandi centri urbani per distribuirsi in modo più capillare sul territorio, costruendo villaggi più piccoli. Grazie alla frammentazione i Maya non scomparvero ma riuscirono ad adattarsi alla nuova realtà. I centri più piccoli seppero differenziare le risorse e il loro utilizzo, in questo modo riuscirono ad adattarsi meglio alle caratteristiche di ogni singolo territorio e sopravvivere.