Tra Marte e Giove c’è la Fascia Principale degli Asteroidi, un enorme anello costituito da milioni di rocce grandi e piccole ma che, complessivamente, ha una massa minuscola: solo il 4% di quella della nostra Luna. Eppure, da questa nube di sassi, 66 milioni di anni fa partì quell’asteroide che cambiò per sempre la vita sulla Terra annientando i dinosauri. L’asteroide, una roccia di circa dieci chilometri di diametro, si schiantò sul nostro pianeta alla velocità di 43.000 km all’ora formando un enorme cratere nell’attuale penisola dello Yucatan, in Messico. Il cratere Chicxulub, dal nome della piccola città che oggi sorge proprio al centro, misura 180 chilometri di diametro. L’impatto del meteorite sollevò un’onda di tsunami alta oltre mille metri che fece più volte il giro del Pianeta e si abbatté sulle coste di tutti i continenti.
L’asteroide di Chicxulub portò all’estinzione il 75% delle specie, compresa la gran parte dei dinosauri (tranne quelli che in seguito dettero origine agli uccelli). La catastrofe fu determinata sia dall’impatto, sia dai danni collaterali. Miliardi di tonnellate di rocce polverizzate portarono in atmosfera composti dello zolfo e CO2, provocando un raffreddamento del clima e piogge acide in tutta la Terra.
La fuliggine prodotta dai vasti incendi accesi dai frammenti di roccia incandescente oscurò il cielo amplificando il raffreddamento del clima già innescato dalle polveri rocciose. Ci fu un lungo, oscuro e freddo inverno. Quanto lungo? Secondo alcuni studi recenti durò almeno due anni, il tempo necessario per estinguere il 75% dei viventi.
Potrebbe succedere di nuovo? Asteroidi giganti, come quello di Chicxulub colpiscono la Terra una volta ogni 250 milioni di anni in media. Quindi il prossimo arriverà tra 185 milioni di anni. Possiamo stare tranquilli ancora per un po’. Tra i milioni di frammenti rocciosi che piovono dallo spazio ogni anno e che bruciano attraversando l’atmosfera terrestre, nessuno rappresenta un pericolo anzi, riempiono le notti di magia sotto forma di “stelle cadenti”.
Solo le rocce più grandi toccano il suolo e a volte succede che gli asteroidi maggiori si spezzino prima di schiantarsi sulla superficie terrestre. Se ne sono accorti i dinosauri che, forse, furono doppiamente sfortunati. Un nuovo studio condotto dall’Università di Edimburgo ha scovato sul fondo dell’Oceano Atlantico all’altezza della Guinea, un cratere di soli 8,5 km di diametro determinato dall’impatto con un asteroide di 400 metri di diametro, probabile fratello minore di Chicxulub. Il grande asteroide potrebbe aver perso un pezzetto durante la sua corsa verso la Terra. Insomma, nessuno scampo per i grandi rettili che hanno dominato la Terra fino alla fine del Cretaceo, fine determinata proprio da quella immensa catastrofe planetaria.
A cura di Andrea Bellati