Oggi 12 agosto si celebra la Giornata mondiale dell’elefante per ricordare che attualmente sono meno di 450mila gli elefanti che sopravvivono in Africa. Nel 2021 sia l’elefante di foresta (Loxodonta africana) sia quello di savana (Loxodonta cyclotis) sono stati inclusi per la prima volta nelle categorie di rischio più elevato nella lista rossa della IUCN, l’Unione mondiale per la Conservazione della Natura. L’elefante di savana è ritenuto ‘in pericolo’, mentre quello di foresta è addirittura ‘in pericolo critico’ di estinzione, il più alto livello di allarme. Le minacce più importanti per i pachidermi sono la crisi climatica e il conseguente aumento di ondate di calore e siccità; il bracconaggio, dovuto in larga parte alla domanda di avorio; la perdita di habitat e i conflitti con la popolazione locale. La lotta al bracconaggio, l’adozione di leggi più severe ed efficaci (anche in merito al commercio di avorio) e una migliore gestione e protezione dei territori in cui vivono ancora gli elefanti, con l’obiettivo prioritario di promuovere una pacifica convivenza tra uomini e pachidermi, sono azioni cruciali per la conservazione degli elefanti. In alcune riserve, grazie a un’accurata gestione, la popolazione dei pachidermi è addirittura cresciuta negli ultimi anni. Pur essendo il declino degli elefanti evidente, è possibile invertire il trend.