Card-GestioneRifiuti

Il termine gestione include tutte le attività di raccolta, trasporto, recupero e smaltimento dei rifiuti, mentre il termine gestione integrata indica il complesso delle attività volte ad ottimizzare tale gestione. Un sistema di gestione integrata costituisce la trasposizione pratica dei principi fissati dalla Normativa Italiana e dalle Direttive Europee. 

Gli aspetti che devono essere considerati nella pianificazione corretta di un sistema di gestione integrata sono diversi e tutti concorrono alla scelta della soluzione più idonea per lo smaltimento dei rifiuti prodotti nella situazione in esame. Innanzitutto, devono essere valutate le caratteristiche qualitative e quantitative dei rifiuti, devono essere stabiliti gli obiettivi di raccolta differenziata e i mezzi di trasporto utilizzati, devono essere individuati gli impianti di trattamento e smaltimento in grado di ricevere i rifiuti. Valutate queste variabili, si passa al vaglio degli strumenti operativi disponibili, con diverse opzioni possibili: raccolta differenziata, impianti per il pretrattamento del rifiuto prima dello smaltimento, impianti dedicati al recupero energetico (come inceneritori, gassificatori, ecc.), impianti di recupero di materiali, discariche controllate. Raccolti tutti i dati, i tecnici, gli ingegneri e i ricercatori incaricati scelgono la soluzione migliore utilizzando una serie di strumenti, quali: flussi di massa e di energia, valutazione di impatto ambientale (VIA), valutazioni economiche, l'analisi del ciclo di vita (LCA) e l'analisi di rischio.

Il riciclaggio

Con il termine riciclaggio, si intende l'insieme delle operazioni, strategie e metodologie, volte al recupero dei materiali e alla riduzione dei quantitativi di rifiuti inviati a discarica e incenerimento.
Come abbiamo visto in precedenza, l'uomo è sempre stato abituato a recuperare i propri beni o a riciclare i propri rifiuti fino alla rivoluzione industriale.

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L’incenerimento

L'incenerimento con recupero di energia (o termovalorizzazione) è un'altra soluzione per smaltire i rifiuti e consiste nella loro combustione, al fine di:

  • ridurre in peso e in volume il materiale;
  • ossidare completamente i rifiuti in CO2 e H2O;
  • recuperare il contenuto energetico del rifiuto;
  • sterilizzare i residui.

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La discarica

La discarica controllata prevede la disposizione in strati dei rifiuti sul terreno in modo opportuno e monitorato, al fine di minimizzare gli effetti negativi sull'ambiente e sulle persone. Si previene e si controlla quindi l'inquinamento delle acque superficiali e sotterranee, l'emanazione di sostanze sgradevoli o tossiche, si cerca di ridurre l'impatto estetico. Nonostante il confinamento in discarica sia il sistema meno efficiente per gestire i rifiuti, in Italia questa risulta la soluzione ancora più adottata per quasi un rifiuto su due.

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Con il Decreto Ronchi, la raccolta differenziata è entrata nelle case italiane e fa ormai parte delle nostre pratiche quotidiane e del piccolo grande contributo che possiamo dare all'ambiente. La raccolta differenziata è il processo di separazione domestico dei rifiuti che ha lo scopo di reindirizzare a monte le varie specie di rifiuti presenti nelle nostre case e quindi ottimizzare la gestione delle stesse. I materiali che vengono raccolti separatamente dagli RSU, e che spesso costituiscono gli imballaggi dei prodotti da noi acquistati, sono: carta, vetro, plastica, alluminio, legno, frazione umida o organico, rifiuti elettronici (RAEE) e rifiuti ingombranti

Carta

La carta rappresenta uno dei materiali con il maggior tasso di riciclo nel nostro paese. La raccolta è estesa a tutti i tipi di carta, inclusa la carta da disegno, per usi grafici, per fotocopie e giornali, cartoni e sacchetti di carta. Non devono essere invece conferiti alla raccolta differenziata gli imballaggi o la carta sporca (come il cartone della pizza ad esempio), in quanto possono inquinare e contaminare la carta effettivamente riciclabile.  

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Vetro

Fragile ed eterno al tempo stesso, il vetro è uno dei materiali più interessanti dal punto di vista del riciclo. Grazie alle sue proprietà fisiche e meccaniche, è un materiale particolarmente interessante che non viene degradato qualitativamente durante il processo di riciclo e può essere riutilizzato un numero pressoché infinito di volte. Una bottiglia che viene rifusa nel forno di una vetreria dà luogo ad un'altra bottiglia, con le stesse qualità della precedente e questa riciclabilità totale permette un notevole risparmio energetico nella fase di fusione.

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Plastica

Guardandoci intorno, possiamo notare che molti degli oggetti quotidiani che ci circondano sono realizzati in un materiale estremamente versatile, leggero e anche economico: la plastica. Lo spazzolino, la cover del cellulare, penne e pennarelli, il computer, la televisione, tutti questi oggetti e molti altri ne contengono almeno un po'. Ma di plastica non ne esiste una sola. Se ci pensiamo gli oggetti realizzati in questo materiale sono molto diversi tra loro, basta confrontare un sacchetto della spesa o al flacone del detersivo per notare subito molte differenze.

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Legno

Un materiale meno comune nella nostra raccolta differenziata quotidiana, ma di non meno importanza rispetto agli altri, è il legno. Il legno, come la plastica, non ha sempre le stesse caratteristiche: ne esistono infatti moltissime specie diverse, che vengono utilizzate in modo differente a seconda delle peculiarità. In ogni caso, riciclare il legno è molto importante per due motivi: in primo luogo, si conservano le risorse naturali, dato che recuperando materia si possono tagliare meno alberi; in secondo luogo, evitando di inviare il legno in discarica si risparmia l'emissione in atmosfera di metano e anidride carbonica, i quali sono gas climalteranti.

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Alluminio

Leggero e versatile, durevole e facilmente lavorabile, l'alluminio è un metallo dalle eccezionali caratteristiche che lo rendono particolarmente adatto non solo alla produzione delle lattine, ma anche componenti per auto e prodotti per l'edilizia. Riciclare l'alluminio è molto importante perché la sua produzione è un processo particolarmente oneroso dal punto di vista materiale ed energetico: esso, infatti, si ricava dalla bauxite, una roccia sedimentaria, e sono necessari ben 4t di bauxite e 14 MWh di energia elettrica per ricavare 1 sola tonnellata di alluminio.

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RAEE

Sotto l'acronimo RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) si raggruppano tutti quei rifiuti diversi tra loro per composizione, modo di utilizzo e caratteristiche, ma tutti afferenti ai dispositivi elettronici, ovvero i dispositivi che utilizzano energia elettrica per il loro funzionamento. I RAEE possono essere di due tipi, domestici e professionali, e vengono suddivisi in 10 categorie.

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Frazione umida

Cosa succede a una buccia di banana dopo che l'abbiamo gettata? Se volessimo fare un esperimento e la lasciassimo in un giardino, noteremmo che nel giro di breve tempo la buccia si trasformerebbe fino a scomparire del tutto o quasi, lasciando al suo posto della nuova sostanza organica che verrà assorbita dal terreno. Ciò succede perché la banana è un rifiuto organico ed è biodegradabile, come gli avanzi da cucina e gli sfalci verdi, e quindi viene facilmente decomposto e trasformato dai batteri saprofiti.

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Nel quadro della strategia waste-to-energy ritroviamo i cosiddetti combustibili solidi secondari (CSS), ottenuti da rifiuti non pericolosi e utilizzati per il recupero di energia in impianti di incenerimento (anche chiamati termovalorizzatori). Il range di rifiuti impiegato è molto ampio e comprende residui esclusi dai processi di riciclo, rifiuti dell'industria e della distribuzione, fanghi della depurazione delle acque, rifiuti industriali pericolosi, scarti di biomasse, ecc. Questi devono essere trattati adeguatamente per poter soddisfare i criteri, le normative e le specifiche industriali atte a raggiungere un potere calorifico adeguato.

Uno dei metodi meno costosi e più affermati per produrre i CSS è il pretrattamento meccanico biologico (mechanical biological pre-treatment, MBT). In un impianto MBT si separano dagli RSU i metalli (che vengono riciclati) e gli inerti (ad esempio il vetro) e le frazioni organiche (che vengono inviate agli impianti di compostaggio, con o senza una fase di digestione anaerobica), scegliendo le frazioni con un potere calorifico più elevato per la produzione di CSS. Altre soluzioni oltre al MBT sono la biostabilizzazione e la bioessiccazione del materiale, precedentemente privato di metalli e inerti, dove la frazione organica viene stabilizzata e perde parte dell'umidità, ottenendo una frazione finale con un potere calorifico più elevato adatta alla combustione e composta da carta e cartone, legno, plastica e tessili che possono essere bruciati direttamente. Le caratteristiche che il prodotto ottenuto durante i trattamenti possa essere utilizzato come CSS sono diverse e riguardano, tra gli altri, un potere calorifico inferiore di almeno 15 MJ e un'umidità del 25%. 

Quali sono attualmente gli usi del CSS? Le possibilità sono molteplici tra cui: termovalorizzatori, cementifici, centrali termiche per il teleriscaldamento, impianti siderurgici, centrali termoelettriche a carbone, ecc., e, a seconda dell'impianto, sono utilizzati sia come unico combustibile sia come combustibile ausiliario.

Biogas

Buccia di mela, lisca di pesce, pasta avanzata e una manciata di scarto di mais. No, non è qualche strana ricetta segreta, ma sono solo alcuni degli elementi necessari per la produzione di un combustibile molto particolare, il biogas. Il biogas è un gas, ma, a differenza del metano estratto dal sottosuolo, viene prodotto dalla decomposizione della materia organica (l'umido dei nostri rifiuti), reflui civili e zootecnici, biomasse agricole, ecc. in condizioni di anaerobiosi, ovvero in assenza di ossigeno molecolare (O2) o legato ad altri elementi (ad esempio come nel caso dell'azoto nitrico NO3-). 

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Termovalorizzazione

Cosa fare di tutti i rifiuti per cui non è possibile il recupero di materia? Secondo la piramide gerarchica dei rifiuti l'opzione preferibile è la termovalorizzazione, ovvero un incenerimento con recupero di energia e/o calore, prima dell'invio in discarica (in cui non può essere recuperata né energia né materia).

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Gassificazione e pirolisi

La combustione mediante incenerimento può essere una delle soluzioni per recuperare il contenuto energetico dei rifiuti, ma presuppone una serie di difficoltà, tra cui l'emissione di effluenti gassosi che necessitano un oneroso trattamento di depurazione e che inducono ricercatori e ingegneri a vagliare più soluzioni impiantistiche. Tra queste, la gassificazione e la pirolisi sono in fase di sperimentazione come potenziale alternativa ai termovalorizzatori.  

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