Quando portate a spasso il cane nei giardini sotto casa o durante una passeggiata in un parco in città, vi siete mai chiesti a quale specie appartengono gli alberi che vi circondano? E’ molto probabile che siate passati accanto a qualche acero americano (Acer negundo) o robinia (Robinia pseudoacacia), che abbiate osservato le fioriture dei ciliegi tardivi (Prunus serotina) o qualche bell’esemplare di quercia rossa (Quercus rubra) o cedro dell’Himalaya (Cedrus deodara). Questi sono soltanto alcuni esempi di specie aliene (dette anche specie alloctone o esotiche), ovvero vegetali (o animali) introdotti accidentalmente o deliberatamente dagli esseri umani in luoghi al di fuori del loro habitat naturale originario. In molti casi le specie alloctone si adattano a stento al nuovo ambiente e si estinguono rapidamente, ma altre volte riescono a sopravvivere, riprodursi e insediarsi. A volte ci riescono talmente bene da diventare una vera e propria minaccia, arrecando gravi danni non solo agli ecosistemi ma anche alle attività agricole e zootecniche, causando una riduzione della biodiversità locale, provocando anche effetti sulla salute umana (es. allergie).
Le specie alloctone, a secondo del successo con cui si riproducono nel nuovo territorio di introduzione, possono essere classificate in casuali, naturalizzate e invasive. Casuali sono quelle specie esotiche che possono fiorire e anche riprodursi occasionalmente in un’area, ma non formano popolazioni in grado di auto-mantenersi nel tempo e dipendono pertanto da reiterate introduzioni per poter persistere. Naturalizzate sono quelle specie esotiche che si riproducono efficacemente senza l’intervento dell’uomo, formando popolazioni in grado di persistere nel tempo per parecchie generazioni. Invasive sono quelle specie esotiche che sono divenute naturalizzate e rappresentano, o hanno il potenziale per rappresentare, una minaccia per la biodiversità attraverso la capacità di riprodursi con successo, diffondendosi a considerevole distanza e colonizzando vaste aree in cui rimpiazzano la flora nativa (autoctona).